Page 646 - Libro Sacro Monte di Varallo
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proprio. L’ambiente è ricoperto da una calotta muraria bassa, incombente, a quarto di sfera, come appunto quella di un catino absidale. Situazione per altro assai diffusa in umili cappelle ad orandum lungo la strada dell’alta valle risalenti alla fine del quattro ed all’inizio del cinquecento, prive però ovviamente della parete di facciata, sostituita da un arco e da una grata lignea. Ma in questo ambiente inusuale, quasi misterioso, il pellegrino non è più solo spettatore devoto, come di fronte alla maggior parte delle altre cappelle. Non contempla dall’esterno un scena rievocativa, ma penetra direttamente nel vano, vi sta dentro, lo percorre, lo attraversa, ne respira l’atmosfera come avverrà poco dopo per la casa di Nazaret, per la grotta di Betlemme, ed attorno al 1520, per la monumentale cappella gaudenziana del calvario. La prima descrizione di im- portanza basilare per l’anticamera del sepolcro è, ovviamente, quella della guida del 1514, la prima in assoluto, insostituibile per conoscere il Sacro Monte delle origini. Il “capitulo” XVIII , dopo aver citato l’altare (che verrà poco dopo de- dicato alle stigmate di San Fracesco) e la cisterna al fondo del portichetto, cosi prosegue: “In mezo a questo (portichetto) un uscio per intrare dentro alingreso San- cto e benedeto Sepulcro di Jesu qua riposare Davante chentri a questo luoco sancto Un luoco per orar le giaze acanto”. Se ne deve dedurre che accanto a questo vano d’ingresso vi era “un luoco per orare”. Esso doveva esser costituito dal piccolo ambiente quadrato, situato alla destra dell’ingresso, sul lato nord, uno cioè dei quattro vani ben delineati nella planimetria generale del “libro dei misteri”, costituenti l’edificio del San- to Sepolcro, ed adiacente al portichetto. Doveva quindi corrispondere, come ubicazione, in modo pressochè perfetto, alla prima delle sei campate di cui è co- stituito l’attuale oratorio del Santo Sepolcro, ossia quella a cui si accede oggi dal- la stessa aula d’ingresso al Sepolcro, situata alla sinistra dell’altare dell’oratorio e rivolta a sud-est. Ancora attualmente sul lato destro dell’andito o anticamera, si trova una porta che comunica direttamente con l’oratorio del Santo Sepolcro, posto ad un livello più basso, ma che ovviamente, stando a quanto ci documenta la guida del 1514, allora dava appunto acesso alla piccola aula o “luoco per orar”, perché i pellegrini vi potessero sostare devotamente senza ostruire il passaggio agli altri che accedevano alla stanza sepolcrale. Particolare finora mai notato. Infatti a ben osservare la planimetria del “libro dei misteri”, si nota sul lato destro dell’anticamera un incavo (come quello di un armadio a muro) che segna il varco di collegamento con il “luoco per orar”. 646 Cappella - 43