Page 641 - Libro Sacro Monte di Varallo
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sto Crocifisso, forse proveniente dalla stessa cappella della Crocifissione (cap- pella 38 ). Sullo sfondo la vetrata separa il Sepolcro dal settecentesco Oratorio. Gli af- freschi sono dei fratelli Bacchetta ( 1945-1946). In origine il sarcofago di pie- tra poggiava direttamente sul pavimento e aveva ai lati due sculture lignee di angeli recanti i simboli della Passione. Era sovrastato da un dipinto di Cristo risorto, attribuito a Gaudenzio Ferrari. In questo vano san Carlo orante ebbe il preannuncio della sua prossima fine. Nel 1700 venne costruito l’annesso Oratorio ( con conseguente apertura delle due porte ), realizzata la vetrata intermedia e modificato il sarcofago di pietra; negli anni 1945-1946 fu rifatta e ingrandita la nicchia della Maddalena con apposizione di una cancellata in ferro battuto (C. Pizzetta, 1947), rifatti in marmo i pavimenti, prima in pie- tra verde di Alagna, restaurate le statue della Maddalena e del Cristo Morto (fratelli Bacchetta) e rifatto il sarcofago. Nel 2008 è stato restaurato il Cristo morto, riportandone la statua alle origini. Conosciamo la cappella 43 Il Santo Sepolcro è la prima cappella costruita al Sacro Monte da fra Bernardino Caimi. Terminata nel 1491, riproduce il S. Sepolcro di Gerusalemme. Si notano, fuori dalla porta d’ingresso, due nicchiette, contenenti l’una il teschio del ‘Beato’ Bernardino Caìmi, l’altra un frammento di roccia del Sepolcro di Gesù. Nell’atrio, a sinistra, la Maddalena in ginocchio (statua in legno di Gaudenzio Ferrari); a destra, l’Angelo che annuncia la Resurrezione di Gesù. Curvi si entra nel Sepolcro vero e proprio, dove è venerato il Cristo morto (statua in legno) del Ferrari (inizio del 1500). I dipinti sono dei fratelli Bacchetta (1944). La sua origine e la sua struttura iniziale La sobria porticina d’ingresso al Santo Sepolcro, aperta nello spessore della parete, protetta dall’antistante arcata del portichetto, che si affaccia sul lato occidentale della Piazza Maggiore, appare quasi soffocata da tutto il pitto- resco e fastoso accavallarsi di decorazioni affrescate, reliquie, cimeli, lapidi e cartigli. Appena varcata l’angusta soglia si penetra nel cuore del Sacro Monte, nel nucleo originario di tutto lo straordinario complesso monumentale della Santa Montagna varallese, che da lì, da quell’umile edificio andò sviluppandosi nel corso di cinque secoli. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 641