Page 637 - Libro Sacro Monte di Varallo
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e Capitano D. Gerolamo Maria d’Adda fratelli, ed heredi del detto Nobile Mi- lano Scarognino col far rifabbricare di novo le due navi (ossia le due campate) del portico avanti la detta Capella, ed avanti il Santo Sepolcro, per conformar- le al rimanente del Portico, che dal la Capella detta del Lenzuolo, fino al fine dell’Oratorio novo del Santo Sepolcro, facevasi eriggere dalla Ven. Fabrica con l’elemosine de Benefattori”. In quell’occasione le due piccole nicchie dovettero assumere la sagomatura mi- stilinea attuale e vennero protette dalle due pregevoli grate in ferro battuto. È poi esplicitamente detto che il frammento della pietra del Santo Sepolcro già “da molti anni à questa parte” era collocata nella nicchia, ma ovviamente dopo la pubblicazio- ne dell’opera del Torrotti, Edita nel 1686, in cui è citata ancora nella Crocifissione. Oggi, data la nostra mentalità, ci si può stupire che un frammento del santo Sepolcro fosse stato esposto con così particolare riguardo all’attenzione ed alla venerazione dei pellegrini. Ma in passato, come è ben noto, il culto delle reli- quie, più o meno importanti, più o meno autentiche, godeva di una vastissima diffusione e di una devozione straordinaria, ed è pure ben noto che lo stesso Cai- mi avesse portato dalla Terra Santa tanti ricordi, tanti sacri cimeli per dotarne la Nuova Gerusalemme varallese, anzi, quasi per trapiantarli sul Sacro Monte, che così veniva in qualche misura ad incorporarsi con la Terra Santa. L’elenco di questi oggetti devoti è stato tante volte riportato nelle guide de- vote della Nuova Gerusaemme, e nei vari scritti sul Caimi. Esso comprende tra i più importanti un frammento della vera croce; le lami- ne di legno profumato, che il Galloni nel 1914 dice “ond’è sul davanti coperta la trave cui è affisso il Cristo nella crocifissione”; un frammento della colonna della flagellazione; il frammento della pietra del Sepolcro; un frammento della pietra del Calvario; uno del Santo Presepe ed anche alcuni pezzi dei vasi e delle idrie delle Nozze di Cana, come ricorda il Salsa. Sono tutti oggetti, ricordi, testi- monianze, resti, cimeli che legano più strettamente al Luoghi Santi ed alla pas- sione del Signore in particolare, e costituiscono un ancor più forte, più intenso rapporto Terra Santa - Sacro Monte. La Nuova Gerusalemme non è solo dunque una imitazione, una riproduzio- ne, una Terra Santa in miniatura. Ma la presenza stessa, quanto mai eloquente e significativa di elementi, per quanto piccoli, realmente appartenuti alla terra di Gesù, testimoni diretti della sua vita e della sua passione, rivestono di un nuovo valore sacro tutto il complesso varallese. È quasi come se il Santo Sepolcro eretto dal Caimi, non fosse solo “ricreato” sul “super parietem”, ma fosse intriso della sacralità di quello gerosolimitano. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 637
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