Page 606 - Libro Sacro Monte di Varallo
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sempre sottolinearlo, la situazione del Sacro Monte verso la fine del 1513. Dopo la cappella della Pietra dell’unzione, o della Sindone, ai piedi del Calva rio, la descrizione della guida prosegue con questi versi, già riportati nelle pun- tate precedenti: “Acanto si vi giace un porticheto Ove nel qual alato uno altare una cisterna alaltro cantoneto In mezo a questo un uscio per intrare Dentro alingreso sancto e benedeto Sepulcro di Jesu..,” L’anonimo autore, come si è visto, cita solo “alato uno altare”, senza precisa- re nulla di più. “Alato” di che cosa, se non del Santo Sepolcro che nominerà subi- to dopo? Quindi l’altare doveva trovarsi esattamente dove oggi c’è la cappella di San Francesco. Ma è ovvio che un altare non poteva stare all’aperto, esposto alle intemperie, bensì riparato sotto una struttura muraria, sia pur semplice, essen- ziale, che non poteva essere se non l’arcata, il piccolo vano, quasi solo un arcoso- lio, che verrà poi dedicato a San Francesco. Se la guida non nomina questo vano è semplicemente perché non presentava nulla di significativo, nulla che meri- tasse di esser notato, salvo l’altare, unico elemento in esso contenuto. Non era infatti una cappella raffigurante un episodio della vita e della passione di Gesù. Dunque nel 1513-14 l’arcata sicuramente già esisteva, e lo si ribadirà anche più avanti, contrariamente a quanto affermato di recente. Ma questo piccolo ambiente, questo sacello, privo di qualche interesse anche dal punto di vista ar- chitettonico, era appena stato costruito, o risaliva a qualche anno, a qualche lu- stro precedente, cioè al periodo iniziale del Sacro Monte? Solo nel 1671 il Fassola, riportando quanto era ben noto e tramandato da circa centottantanni, ricorda nella prima parte della sua opera che “incominciata la Capella (del Santo Sepolcro) per divozione viveva in piccol’Eremo il Padre (cioè il Caimi). Così anche per più commodità, e maggior divozione, e perchè potesse egli, ed altri Ufficiare, e sentire la Messa senza haver la scommodità di descendere al Borgo, si alzò un’Altare à canto del Santo Sepolcro...”, quindi prima di dare inizio alla Chiesa Vecchia, non ancora incominciata al momento della donazione del “super parietem” il 14 aprile 1493, ed ovviamente assai prima della morte del Caimi, avvenuta o nel 1499, o nel 1500, come si ritiene comunemente. Nella parte descrittiva poi, trattando della cappella di San Francesco, afferma con estrema chiarezza: “È questa la prima Capella, dove fù eretto il primo Altare, 606 Cappella - 42
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