Page 524 - Libro Sacro Monte di Varallo
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fulcro di tutta la composizione, cioè ai tre crocifissi, non disposti staticamente a metà verso il fondo, con effetto troppo simmetrico e bloccato, ma lievemente spostati verso sinistra, sia per non porre il Cristo quasi nascosto dietro al gran pilastro centrale, sia per adeguarsi più fedelmente alla situazione di Gerusalem- me, ove il punto in cui era piantata la croce si trova nella parte nord della cappel- la del Calvario, come giustamente ha osservato Guido Gentile, e come doveva essere segnato negli appunti e nei disegni portati dal Caimi dalla Terra Santa e certo ancora esistenti ed usati come traccia al momento della realizzazione della cappella gaudenziana. La statua lignea del Cristo crocifisso, così austera ed interiorizzata, da tut- ti sempre ritenuta anteriore al complesso scultoreo, e che io ho costantemente pensato essere quella della prima redazione della cappella ed essere una delle pri- me testimonianze del giovane Gaudenzio scultore, viene riutilizzata con qual- che accorgimento per la sua collocazione assai più elevata rispetto a quella prece- dente. Ma per una più approfondita analisi dell’opera è necessario attendere la relazione scritta dei lunghi interventi restaurativi operati nell’ultimo decennio del secolo XX. Gli altri due crocifissi, d’una modellazione superba e d’una morbidezza pari a quella della terracotta, vengono eseguiti in legno per la grossa difficoltà di appen- dere sulle croci due pesanti statue plasmate in terracotta. Ma dopo i tre protagoni- sti viene da credere che Gaudenzio abbia pensato alla realizzazione dei due cavalli, o dei due gruppi equestri, data la loro presenza così dominante nell’iconografia tradizionale della Crocifissione e dato il notevole volume e la loro imponenza nel contesto delle cappelle del Sacro Monte. Già nella Crocifissione di S. Maria delle Grazie i cavalli occupano un grande spazio con la loro mole insinuandosi ovun- que. Sono ben sette quelli che vi compaiono, o interi in tutta la loro monumen- talità, o solo in parte. Di un ottavo, all’estrema sinistra, si scorge solo l’arco della criniera. Ma nella vastità della cappella del Sacro Monte vi è spazio per una ben più ampia schiera, per un intero squadrone, evidenziato al centro da due cavalli in scultura nella scena madre, e dilatato dall’assieparsi di tutti gli altri, affrescati lungo le pareti. Gaudenzio si trova dunque di fronte al compito di modellare due monu- mentali cavalli, impegno raro, anzi eccezionale, che deve aver sollecitato tut- to il suo entusiasmo creativo. La scultura del Quattrocento aveva lasciato due testimonianze famose: quella di Donatello col monumento al Gattamelata a Padova, quella del Verrocchio con il Colleoni a Venezia. Gruppi equestri 524 Cappella - 38
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