Page 522 - Libro Sacro Monte di Varallo
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no l’impacchettamento era ormai completo. Per gli interventi interni sarà un altro discorso non meno doloroso. La raffigurazione scultorea Come si è visto, tra il 1517 e il 20 circa, va ergendosi il blocco parallelepipe- de e possente della cappella del Golgota, quasi impenetrabile come il mastio di una fortezza, dominante sul “super parietem” e sul sottostante borgo. Questo esemplare, unico in tutta l’architettura rinascimentale, d’un’essenzialità volu- metrica di schietta impronta bramantesca e d’una cubatura interna di un respi- ro spaziale inusitato per Varallo, si realizza sotto l’attento controllo di Gauden- zio, suo ideatore. Ma nel frattempo il maestro, nella sua fervida mente creatrice, certo già sta elaborando lo sviluppo della sconvolgente rievocazione interna in scultura e pittura del dramma del Calvario, per il quale appunto ha ideato e sta completando quel contenitore austero e straordinariamente funzionale. Non è certo la prima Crocifissione che Gaudenzio rappresenta. Una prova efficacissima era stata pochi anni prima (1513) il grande riquadro centrale nella parete divisoria in S. Maria delle Grazie a Varallo, ai piedi della Nuova Gerusa- lemme. Ma si trattava solo di un affresco, di una composizione bidimensionale, certo altamente suggestiva e carica di drammaticità, in cui tutta la scena urge e si accalca in primo piano. Anzi, con le parti rilevate arditamente in stucco, pro- rompe quasi fuori dalla parete per proiettarsi verso i riguardanti. Qui sul Monte invece si deve dar vita a una rappresentazione che si svilup- pa, si dilata tridimensionalmente nel vano, in cui non sono tanto i protagonisti a tentare di proiettarsi in avanti, quanto sono piuttosto i visitatori, i devoti, i pellegrini che entro lo spazio sacro vengono totalmente coinvolti nel dramma divino e umano, ne vengono immersi, ne diventano partecipi come la folla di Gerusalemme. È un’esperienza nuova e unica in assoluto, che fino ad oggi non ha l’eguale. Ben più semplice e molto meno impressionante, anche per le dimensioni molto più limitate, doveva essere il risultato della Spogliazione delle vesti (ora cappella della Pietà), ai piedi del Golgota, realizzata da Gaudenzio agli inizi del secolo. L’esperienza verrà ripetuta negli anni successivi alla Crocifissione nel Corteo dei Magi (cappella 5), ma con minore intensità, minor foga, meno tumultuante passione. Poi mai più i visitatori entreranno direttamente in una cappella a partecipare in modo totale all’azione scenica, né a Varallo né in altri Sacri Monti. Qui invece la parte portante della sacra rappresentazione si raggruppa tutta 522 Cappella - 38
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