Page 513 - Libro Sacro Monte di Varallo
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nei secoli successivi, ad iniziare dal primo Seicento, tanto da renderla oggi quasi illeggibile ed irriconoscibile dai normali visitatori. La nuova redazione e la sua presumibile data È molto probabile che la prima Cappella del Calvario, o di Gesù che muore sulla croce, sia stata realizzata in forme così modeste ed essenziali, come si è vi- sto, considerandola sin dall’inizio solo una soluzione temporanea, provvisoria, in vista di una assai più grandiosa da erigere in un secondo momento. Se infatti si considera che il Caimi portò dalla Terra Santa le misure, le pla- nimetrie, i rilievi della Grotta di Nazareth, di quella di Betlemme, oltre che di quella del Santo Sepolcro, viene da pensare che vi abbia portato, a maggiore ra- gione, anche quella della Cappella del Golgota, contenuta all’interno della Ba- silica del Santo Sepolcro, per ripeterla, per riprodurla il più fedelmente possibile anche a Varallo, trattandosi del luogo più sacro della cristianità per esser quello della morte del Redentore. A Varallo la stessa collocazione della cappella nel contesto della zona del Sa- cro Monte che si richiama alla città di Gerusalemme ed in particolare ai siti o alle cappelle più venerate all’interno della Basilica del Santo Sepolcro, ne rafforzano l’ipotesi. Questi luoghi, o misteri, erano, come ho potuto dimostrare fin dal 1976, nel Sacro Monte delle origini, realizzato secondo i piani del Padre Caimi, oltre al Santo Sepolcro con la vicina cisterna, la Cappella subtus Crucem, o della Pietra dell’unzione (ora della Pietà), quella del Monte Calvario, quella dell’Ap- parizione di Gesù alla Maddalena, o Noli me tangere, non più esistente, e la Cappella dell’Apparizione di Gesù risorto alla Madre, pure scomparsa. La Cap- pella del Calvario poi, come si è già detto, situata sulla roccia, risultava elevata di diciotto scalini sopra il livello degli altri misteri, come quella di Gerusalemme, che pure si trova a diciotto scalini sul livello del pavimento della Basilica. E tutti questi misteri erano dislocati, anche qui a Varallo, seguendo rigorosamente la disposizione planimetrica che hanno entro la Basilica di Gerusalemme: “pari di- stantia, pari structura” come scrisse il Gran Cancelliere Morone nel 1507 all’u- manista Lancino Curzio. Che anche la nuova Cappella del Golgota si rifaccia poi sostanzialmente, al- meno come schema generale, a quella gerosolimitana, è un’osservazione molto acuta, solo recentemente messa in evidenza da Guido Gentile. Si tratta dunque dell’ultimo edificio, dell’ultimo mistero, in ordine cronologico, che si rifà ai disegni, ai piani, agli appunti riportati dal fondatore dalla Terra Santa. Proprio per questo bisogna pensare che la realizzazione della grandiosa cappella gauden- ziana del Calvario non debba essere avvenuta molto dopo la pubblicazione della Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 513