Page 512 - Libro Sacro Monte di Varallo
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troppa fantasia dal Testori, che credette di vedere nell’elegante, candido tem- pietto con portico anteriore e facciata a capanna, affrescato da Gaudenzio sulla parete destra della cappella, la riproduzione dello stesso edificio del Calvario. Per accedere alla grande cappella, l’architetto Gaudenzio usufruisce delle due scalee preesistenti : quella di sinistra che sale dalla Spogliazione delle vesti, da poco realizzata dallo stesso Gaudenzio, e quella di destra, che discende, volta a mezzogiorno, verso la sottostante cappelletta della Tramortita, eretta poco dopo, e ben visibile nelle planimetrie del «Libro dei Misteri». Ma la scalea di sinistra, come risulta dalle molte vedute cinquecentesche del Monte, non viene lasciata allo scoperto, ma, essendo addossata al lato nord dell’edificio, viene protetta da un tetto in discesa, sorretto da vari pilastri, cre- ando così un collegamento, una galleria ascendente, tra la cappella della Spoglia- zione, già Pietra dell’unzione, posta sulla spianata, con quella del Calvario, so- praelevata di diciotto scalini, di cui alcuni ancora esistenti al di sotto dell’attuale lato nord del portico ottocentesco che recinge ora la Crocifissione. In tal modo, con genialissima soluzione di insuperabile effetto psicologico, Gaudenzio convoglia i pellegrini lungo la scalea, li fa entrare dalla piccola porta di sinistra nel vasto spazio della cappella, che si spalanca dinanzi al loro sguardo attonito, stupefatto, per renderli in tal modo più intensamente partecipi all’a- zione, al dramma del Golgota, quasi come ad un’avvincente liturgia popolare, nella quale si trovano realmente immersi, coinvolti, perché circondati da ogni parte dalla tumultuosa scena dolorosa, come in un moderno cinerama, tra i gruppi delle statue e le grandi, incombenti figure affrescate. A stento oggi possiamo immaginare lo stupore e l’impressione profonda, in- cancellabile, dei devoti visitatori che sfilavano lenti tra le statue e i dipinti, ob- bligati dal percorso ad attraversare realmente tutto il vano da sinistra a destra. Questo il capolavoro architettonico realizzato da Gaudenzio tra il 1517 ed il 20 circa, come ci appare e come è stato possibile ricostruire attraverso le varie vedute del Sacro Monte eseguite nel secolo XVI, da quella del Lanino in S. Se- bastiano di Biella ( 1543), di poco più di vent’anni successiva all’erezione della cappella , alle altre ben note di Brera, di Caresanablot, del Duomo di Torino, di S. Lorenzo a Vercelli, di Salussola, alle due xilografie delle guide cinquecente- sche del Monte, ai disegni, agli schizzi ed alle planimetrie del «Libro dei Miste- ri» di Galeazzo Alessi. Del resto tutta la struttura della cappella è giunta pressoché intatta fino a noi, quasi inalterata nella parte interna scultorea e pittorica, soffocata invece da tante aggiunte, da tante nuove costruzioni che le si sono andate addossando 512 Cappella - 38