Page 508 - Libro Sacro Monte di Varallo
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stro “da canto”, forse di minore ampiezza per la parete laterale più breve, con la scena dello svenimento della Madonna, circondata da S.Giovanni e dalle due Marie: quattro figure in tutto. Probabilmente, si può pensare che due o tre altri giudei fossero dipinti anche sull’altra parete laterale, di fronte a quella della Ma- donna tramortita. Si trattava solo di affreschi, o vi erano anche delle sculture lignee: il Cristo in croce per esempio? Normalmente la guida del 1513-14 specifica con particolare compiacimento quando si tratta di scene o figure scolpite, come per il complesso del Cristo deposto, o Pietra dell’unzione e per l’Ultima cena, il Cristo nel se- polcro, l’Annunzio a Maria della sua prossima fine. Ma non poteva certo, data l’esigenza della composizione poetica, dei versi, delle rime, delle strofe, dei limiti del testo, soffermarsi ad elencare, o citare tutte, tutte le figure realizzate in scul- tura. Lo erano certamente, anche se non lo dice, il Cristo che ascende in cielo, i due manichini dell’ Annunciazione, la Vergine dormiente, oggi nello scurolo, la Maddalena nell’anticamera del Santo Sepolcro, la Spogliazione delle vesti. Per cui è lecito supporre che almeno il Cristo in croce fosse scolpito in legno. Anzi, che fosse quello che ancora campeggia nella definitiva cappella, creata pochi lu- stri dopo da Gaudenzio. Da molti si è parlato di una statua più antica rispetto alle altre dell’attuale Calvario, ed è logicissimo ritenere che, se era più antica, come del resto pare anche stilisticamente, essa debba venire dalla prima redazione della cappella, e che sia stata riutilizzata, sia per il suo pregio artistico, sia soprattutto per la devozione di cui doveva ormai essere circondata. Il problema è vedere se si tratta di una scultura di Gaudenzio giovane, come da molti anni sono andato supponendo, e come molti hanno pure ritenuto, fidandosi di me, oppure no. Gli studi, spero accurati, fatti nei recenti restauri della cappella, che hanno ri- guardato anche la statua del Cristo in croce, spero ci possano fornire dei riferi- menti più certi, se non definitivi. La testa è certamente modificata rispetto all’o- riginale. E questo porta a supporre che Gaudenzio, nella seconda redazione del mistero, dovendo collocare il Cristo molto più in alto di quanto non fosse nella cappella primitiva, vi abbia sostituito la testa, reclinandola maggiormente verso il basso. La statua dunque può, anzi, quasi certamente è più antica delle altre dell’at- tuale Calvario, è cioè quella primitiva, di carattere più arcaico, dalle strutture più grevi. Doveva quindi spiccare in tutta la sua forza plastica e nella sua impressio- nante maestà, rispetto alle altre figure solo dipinte nella cappella originaria. Tutto ciò, e soprattutto il fatto che le sia stato mutato il capo per adattarla alla nuova redazione del dramma del Golgota, non impedisce che possa esser stata una delle prime prove scultoree di Gaudenzio giovanissimo sul Monte varallese. 508 Cappella - 38