Page 401 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Cappella 34 Pilato si lava le mani Iscrizione: “Si laveranno le mani sopra la vitella…e diranno: le nostre mani non hanno sparso questo sangue (Deuteronomio 21, 6-7). Vedendo poi Pilato che non otteneva nulla, presa dell’acqua, si lavò le mani di fronte al popolo, dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto (Matteo 27,24 )”. Conosciamo la cappella 34 Pilato di fronte alle minacce dei Giudei, si arrende e consegna Gesù, perchè sia messo in croce. Si lava poi le mani davanti al popolo, per indicare che egli non vuole essere responsabile di quella morte. Costruita verso il 1610. Statue di Giovanni d’ Enrico. Affreschi Antonio d’Enrico, detto ‘il Tanzio’(1618-20). Pilato si lava le mani Nel 1608 la cappella era in avanzato stato di costruzione; nel 1617 era archi- tettonicamente terminata, con la statua di Pilato già collocata. Nel 1621 Gero- lamo Rocca vi apponeva la vetrata. Probabile opera di Gaudenzio e Bartolomeo Ravelli è la raffinata grata lignea, simile a quella della cappella 33. Le sedici statue in terracotta policroma sono di Giovanni D’Enrico che le andava plasmando nel 1617. La scena scolpita ripropone nello spazio reale i personaggi dello spazio dipinto: a destra in primo piano, il piede della figura dipinta che ha invaso lo spazio reale si è fatto scultura. Gli affreschi sono di An- tonio D’Enrico detto Tanzio. Sulle pareti sono affrescati: la distruzione della città di Gerusalemme, Barab- ba liberato dal carcere, il sogno di Claudia, moglie di Pilato ( a sinistra ), angeli che reggono un cartiglio con le scritte: “Il suo sangue sopra di voi e sopra i vostri figli. Nel fossato ti circonderanno i tuoi nemici”. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 401
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