Page 399 - Libro Sacro Monte di Varallo
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mosse, contrariamente a quanto pensarono il Bordiga ed il Galloni. È pure stato osservato che i fabbriceri non avrebbero dato luogo al nuovo contratto per la cappella della Condanna se il Morazzone non avesse condotto a buon punto gli affreschi dell’Ecce Homo. Ritornò il Morazzone a Varallo nella primavera dell’11 “ha buon ora” per completare il ciclo pittorico e dare inizio a quello nuovo, come stabilito? Si sa che nel frattempo si era impegnato a Como per affrescare la volta della sacrestia dei Mansionari in Duomo. L’anno successivo, il 7 dicembre 1612, il pittore ri- ceve £ 2319 e soldi 9 come anticipo per i dipinti della Condanna e “a bon conto per le pitture fatta e da fare nella cappella dell’Ecce Homo”. Dunque nel dicembre 1612 gli affreschi di quest’ultima cappella non erano ancora compiuti, contrariamente a quanto per lo più si era creduto finora. Né si può sapere con certezza se nella primavera-estate dell’11 il Morazzone avesse in parte proseguito l’esecuzione degli affreschi, pur non portandoli a compimento, o se il 7 dicembre 1612 essi fossero ancora così come li aveva lasciati nel novem- bre del 1610, o se vi avesse lavorato nell’estate del 1612. Il 26 giugno 1613 ad Arona il Morazzone riceverà £ 1200 per conto dei fab- briceri del Sacro Monte, e verrebbe da pensare che nella primavera di quell’anno avesse finalmente completato i dipinti dell’Ecce Homo, e quest’ultimo paga- mento ne potesse aver costituito il saldo. L’anno successivo, come risulta dal “Libro et inventario del Sacro Monte cominciato d’ordine del M. Ill. S. Hie- ronimo D’Adda...”, il Morazzone darà inizio ai dipinti della Sentenza, o Con- danna, con tre anni di ritardo. Ciò farebbe ritenere che quelli dell’Ecce Homo fossero stati terminati. Al contrario però, ancora nel 1616, il Morazzone doveva porre fine alle cap- pelle di Varallo. Ciò appare con estrema chiarezza dalla fitta corrispondenza intercorsa nel 1616 tra il pittore, il Podestà di Novara, Gregorio Ambelli, il Po- destà di Varallo, Gerolamo Avogadro ed i fabbriceri del Sacro Monte per una lunga controversia tra il Morazzone, che pretendeva di essere pagato, ed i fabbri- ceri, che pretendevano il compimento delle opere. Scrive infatti il 18 novembre 1616 il fabbricere Giuseppe Morondi al pittore che deve “ritornare a perficere le sue opere massime dove Christo porta la Croce, la Sentenza di Pilato, e l’Ec- ce Homo, conforme la promessa... sendo V. S. pagata per la pefettione del Ecce Homo, et dove Cristo porta la croce, che di poi si farà far la stima della cappella della sentenza...”. Dunque tutte e tre le cappelle erano da completare secondo i fabbriceri. Ma non c’è dubbio che i lavori ancora da compiere dovevano o esser piutto- Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 399