Page 404 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Infatti in questa sua prima visita, nell’elencare le varie cappelle del ciclo della Passione da erigere o da spostare, citata la Flagellazione, Gesù deriso e coronato di spine, Gesù condotto davanti a Pilato, davanti ad Erode e davanti al popolo, ma non ricorda Pilato che si lava le mani. È vero però che sbrigativamente la relazione si conchiuse con l’espressione: “et sicuri explicatius describentur et a R(everendissimi)mo D(omino) probantur”, cioè “e come più dettagliatamente verranno descritte e saranno approvate da Monsignore Reverentissimo”. Anche nella seconda visita di un anno dopo (25 settembre 1594) non si cita Pilato che si lava le mani. È solo con la quarta, del 5 ottobre 1602, che tra i mi- steri previsti per l’erigendo Palazzo di Pilato, dopo l’Ecce Homo, compare Pilato si lava le mani. Intanto nel 1603-1604 si deve dare lentamente avvio al cantiere. Ma è solo con la lettera vescovile del 1 febbraio del 1605, che il Bascapè approva il proget- to definitivo di Giovanni d’Enrico, che ha “fatto racconciare ove bisogna”, con la creazione del primo piano, la raffigurazione dell’Ecce Homo, e di Pilato si lava le mani. Si ha così un punto fermo per la realizzazione della grandiosa impre- sa. Per cui nel 1606 la veduta del Sacro Monte, incisa da Giocchino Teodarico Coriolano (Pallanza, Museo del Paesaggio, e poi le due repliche del 1621, una conservata nella Pinacoteca di Varallo, l’altra apparsa sul mercato antiquario torinese nel 1991), presenta il Palazzo nel suo aspetto pressoché definitivo come sarebbe risultato qualche hanno dopo, secondo il progetto ufficiale, salvo la cap- pella dell’Ecce Homo, costruita poi in dimensioni maggiori e nell’elenco dei vari misteri, collocato in calce alla veduta xilografica, essi corrispondono ormai esat- tamente, sia come ubicazione, sia come ordine di successione a quelli attuali; cosicché subito dopo l’Ecce Homo s’incontra la nostra cappella con questa dida- scalia: “Quando Pilato lavò le mani”, (n.34). Dunque c’è da pensare che l’erezione della parte muraria della spaziosa aula destinata a questo mistero sia avvenuta qualche anno dopo l’approvazione del progetto da parte del Vescovo, nota attraverso la lettera del 1 febbraio 1605. Si può ipotizzare che l’impresa si sia sviluppata in alcune fasi successive: 1°) il la- borioso sbancamento della roccia che già aveva costituito il colle del Viri Galilei nel Sacro Monte delle origini, che dovette richiedere un notevole sforzo di mano d’opera e di tempo (tutto il 1605 e buona parte del 1606); 2°) la costruzione delle cappelle del piano terreno (parte del 1606 ed il 1607); 3°) la costruzione al primo piano della cappella dell’Ecce Homo, di dimensioni più ampie rispetto a quelle previste nel progetto originario, ed a cui si diede la precedenza rispetto alle altre (1607 - 1608); 4°) Cappelle di Pilato si lava le mani e della Condanna, 404 Cappella - 34
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