Page 352 - Libro Sacro Monte di Varallo
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deste, non certo maggiori di quelle della prima redazione del mistero nel vecchio Palazzo di Pilato, di forma quadrilatera, un po’ più largo che profon- do, ricoperto da una bassa volta a crociera e totalmente privo di una fonte di luce diretta. La datazione delle statue Pochi mesi dopo il documento del 6 luglio 1608, il 27 settembre dello stes- so anno, nell’inventario fatto redigere da Gerolamo d’Adda, si incontra que- sta nota: “Conventioni tra Francesco Testa fabricere, et Anselmo figliolo del q. France sco Tognotto di Rassa pittore, per ducatoni dieci datoli per la capella del- la coronatione, con sigurtà di Madalena d’Anselmi d’Alberganto rog. da Marco An tonio Rantio li 27 settembre 1608”. Il Galloni osserva che però tra gli atti del notaio non si trova tale convenzione ed ag giunge che “fra questa e quella del 6 luglio sembra sussistere certa qual dipendenza. Con quella si commise la dipin- tura da compiersi entro un anno mentre la Cappella non era an cora in assetto. In questa si afferma che vennero sborsati al pittore ducatoni dieci “con sigurtà”, ossia che si anticiparono, giusta la pratica, per le prime spese con garanzia di fideiussore. In ambi gli atti il pittore è di Rassa «Anselmo del fu France sco». Non diffe- risce che il cognome”. Il Galloni ritiene che col primo atto si fosse stipulato l’ac- cordo e col secondo “essendo nel frattempo messa in steso la Cappella, s’avesse provvedu to all’esecuzione”. Certo stupisce la perfetta corrispondenza dei dati riguardanti i due pitto- ri contraenti, eccetto il cognome, trattandosi di persone appartenenti ad una piccola co munità di forse neppure duecento abitanti, quale doveva essere Rassa all’inizio del Seicento”. Si tratta dunque di due pittori o di uno solo? E se fosse- ro due, perché a poco più di due mesi di distanza l’uno sarebbe stato sostituito dall’altro quasi omonimo? Non si dimentichi poi che in quell’epoca non tutti i cognomi erano ben definiti ed ufficiali, per cui si può ritenere con molta proba- bilità che si debba trattare di un’unica persona. Ma vi è un altro punto poco chiaro. Perché nell’atto del 6 lu glio 1608 si dà l’incarico di dipingere solo la parete di fondo e non tutta la cappella, procedi mento inconsueto per il Sacro Monte? Per mancanza di denaro sembra strano. Forse non si conoscevano ancor bene le capacità del pittore e si voleva mettere alla prova prima di affidargli l’intero compito? Potrebbe essere più probabile. Ma in quel momento erano già state modellate le nuove statue ed erano già state sistemate nella cappella? 352 Cappella - 31