Page 355 - Libro Sacro Monte di Varallo
P. 355
Tonetti nel 1891 e dall’Apostolo nel 1911. Ne riportano invece esattamente otto per primo il Cusa nel 1857, poi la guida del 1881, il Romerio nel 1912, la guida del 1919 e più recentemente il Manni e la Perrone. Anche per l’autore del complesso statuario si riscontrano attraverso i tempi numerose, lievi varianti, pur facendo quasi tutti costantemente riferimento a Giovanni D’Enrico. Il Fassola per primo nel 1671 riporta il nome dello scultore, al quale rico- nosce però solo le figure di Gesù e di due giudei, ritenendo invece antiche e di legno le altre. Poco dopo non se ne scosta gran che il Torrotti (1686), dicendo: “Le statue di Christo, e dei più vivi Giudei sono D’Enrico, e le altre antiche di legno”. Dopo di lui per tutto il Settecento, fino alla guida del1826 si danno al d’Enri co la figura di Gesù “con alcune altre”. Ma la guida del 1829 cambia, assegnando al D’Enrico cinque statue. Il Bordi- ga nel 1830 afferma invece che “il D’Enrico perfezionò questo gruppo di statue sostituendo quella del Salvatore e di alcuni soldati”. Si torna poi alla vecchia dizione in molte altre guide dell’Ottocento e primo Novecento (1843, 1880, 1897, 1908). Invece il Cusa afferma per primo che tutte le otto statue sono del D’Enrico. Poi la guida del 1881 ripete quanto scrisse il Bordiga, quella del 1891 si rifà al Fassola ed al Torrotti, ma il Butler nell’”Ex voto” parla, in contrasto con tutti e per pura simpatia personale del Tabacchetti come autore di alcune delle mi- gliori figure. Lo riprende in parte il Tonetti dicendo che il Cristo attribuito al D’Enrico è forse del Tabacchetti e che cinque statue sono antiche di legno. Finalmente la guida del 1909 e l’Apostolo, rifacendosi al Cusa, ritengono del D’Enrico tutte le figure. Ma le varianti non finiscono qui. Il Romerio nel 1912 più prudentemente assegna a Giovanni D’Enrico tre statue affermando che “per le altre è difficile dire”. Il Ravelli si limita a riferire l’opinione del But- ler. La guida del 1919 ripete quella del 1881; quella del1939 si rifà ancora una volta alle guide del Settecento. In questi ultimi decenni il Manni, le guide del 1963, 86, quella da me compilata del 1990, riedita nel 91 e quella recentissima dell’Assessorato ai Parchi della Regione Piemonte assegnano concordemente tutte le statue al D’Enrico. Ed in verità Giovanni D’Enrico, lo statuario per eccellenza del Sacro Monte, che tra il 1605 ed il 1640 vi domina incontrastato, deve essere stato l’ideatore di tutto il gruppo, il regista di tutta la scena sacra. Tipica di lui è l’impostazione generale, lo sviluppo centralizzato delle varie figure che ruotano attorno al pro- Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 355