Page 354 - Libro Sacro Monte di Varallo
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tue non avevano ancora potuto esser messe in opera, non essendo ancora stati completati gli affreschi. Di conseguenza solo qualche tempo dopo dovette esser chiusa l’antica cappella della Coronazione di spine nel vecchio Palazzo di Pila- to e ne vennero tolte le statue lignee per venir riutilizzate. A differenza di quanto avverrà per le tre figure della vecchia Flagellazione, di cui due verranno reimpiegate nella nuova edizione del mistero; qui nella nuova Coronazione di spine, nessuna delle tre preesistenti statue troverà posto. I due sgherri, uno in piedi a gambe larghe con turbante in testa ed una lunga pertica retta da tutte due le mani, l’altro inginocchiato con corta mantellina; sono stati riciclati proprio subito dopo, verso il 1615-16 nella cappella della Cattura, allora in allestimento, da parte di Giovanni D’Enrico. Della statua principale di Gesù coronato di spine si è sempre pensato che si sia persa ogni traccia, ma si può avanzare la supposizione che sia da identifi care con la mezza figura, rustica e popolaresca dell’Ecce Homo in legno con capelli veri, ora nella sacrestia della chiesa di S. Antonio a Borgosesia, definita una deci- na di anni or sono, opera di anonimo “scultore del Sacro Monte”. La posa delle braccia è infatti identica a quella del Cristo raffigurato nella xilografia del Coriolano che rappresenta l’antica Coronazione di spine. La ca- pigliatura vera è come quella delle altre statue delle due antiche cappelle della Flagellazione e della Coronazione. Basterebbe un mantello di vera stoffa sulla spalla destra (quella sinistra per i riguardanti) ed il collocare nella mano destra un bastone per ritrovare la più puntuale rispondenza tra la scultura ora a Bor gosesia ed il Cristo della xilografia. Se così fosse non sarebbe andata perduta nessuna delle sei statue cinquecentesche dell’antico Palazzo di Pilato. Solo un’analisi attenta ed approfondita della scultura, potrà però dirci qual- cosa di più sicuro. Risulta pertanto totalmente infondata l’affermazione del Galloni che delle antiche statue dell’Incoronazione di spine tutto andò perduto. • Le statue di Giovanni D’Enrico Per, quanto riguarda il nuovo gruppo scultoreo realizzato attorno al 1609-10 per la seconda redazione del mistero, si seguirono fe delmente le indicazioni im- partite dal Vescovo Bascapè il 1° febbraio 1605, che voleva nella cappella “molte figure’’, modellandone ben otto, rispetto alle tre della prima cappella. Ma come spessissimo è avvenuto e temo avverrà ancora, nelle guide del Sacro Monte il numero non è sempre stato riferito con esattezza. Fino al 1826 nessu- no ne fa cenno; nella guida del 1829 si parla di sette statue, numero ripetuto dal 354 Cappella - 31
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