Page 285 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Nello stesso giro di anni in una planimetria forse disegnata da Giovanni d’En- rico e Bartolomeo Ravelli per il progetto di ristrutturazione generale del Monte, databile attorno al 1609 o al 1614 (ritenuta fino a qualche tempo fa della fine del Cinquecento), conservata nell’Archivio d’Adda di Varallo, riguardante tut- ta la zona centrale della Nuova Gerusalemme, compare ormai l’area dell’attuale Piazza dei Tribunali. In essa, mentre la cappella di Anna si trova posta quasi al centro della spia- nata ed il tempietto di Erode risulta spostato più verso il mezzo della Piazza e rivolto verso mezzogiorno (non a levante come sarà poi nella realtà), quello di Caifa appare già nella sua collocazione attuale sul lato nord, con la facciata ri- volta nell’identica direzione che assumerà realmente, cioè verso sud. Solo l’atrio rivela qualche variantte rispetto a quello poi realizzato. Intanto il 26 settembre 1613 Claudio lacobino da Fobello, con atto rogato dal notaio Giovanni Battista Albertino di Varallo, dona «stara 4 prato in Qua- rona detto il prato del sasso per L 600 con fitti decorsi alla fabrica della Capella di Caifasso nel sac. monte». È quindi facile capire come mai Gerolamo d’Adda, fabbricere del santuario, nella relazione inviata il 23 dicembre dello stesso anno al vescovo Bascapè pro- ponga di dare inizio proprio alla costruzione della cappella di Caifa. Egli si richiama dapprima ai precedenti ordini vescovili «Di quella di Caifa, negatone di Pietro, et d’Herode come nella d.a visita de 5 8bre 1602 al n° 17 nel- la prima visista et al n° 26 nella seconda». Poi così prosegue «De quali capelle, se piacerà a V. S, R.ma si fabricarà di presente quella di Caifa con finire le strade da lei designate o a spese della terra di Varallo, come sinhora. hanno promesso a me circa venti persone d’està terra c.a L 800 e farò una cerca generale per detta terra per questo effetto, o se non bastare, procurare si compisca d.a capella da tutta la valle e però V. S. R.ma se così giudicherà potrà mandarci il disegno et ordine per la pittura e scultura d’essa». È evidente che il Vescovo deve aver approvato la proposta ed inviato il dise- gno a lui gradito, se il 2 aprile 1614 la costruzione della cappella viene aggiudi- cata con asta da parte del notaio Albertino e ci si accorda con un Marchini di Prello di Verzimo che provvedesse stara seimila di sabbia, al patto che i Fabbri- cieri gli somministrassero un «anticipo di scudi trenta d’oro perché con quelli puossi comperare una mula per tale impresa». Il 16 maggio dello stesso anno «il molto Magnifico Gerolamo d’Adda» pro- pone «di mettere i primi fondamenti della Capella di Caifas», e come afferma un altro documento «a nome et della limosina della Valsesia»; segno che la Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 285