Page 290 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Per il Sacro Monte era ormai una lunga tradizione che risaliva agli affreschi della Strage degli innocenti, ma che si può anticipare alla Resurrezione di Lazza- ro, di dilatare illusoriamente e scenograficamente gli spazi dei vari misteri avve- nuti non all’aria aperta, inventando sontuosi fondali architettonici con arcate, colonnati, portici, fughe prospettiche di logge. A tale consuetudine di sicuro effetto si erano rifatti con esiti validissimi sia il Tanzio che il Morazzone, ed in tono leggermente minore lo stesso Rocca nelle due cappelle da lui in pre- cedenza dipinte. Anche per la vasta aula del Tribunale di Caifa egli adotta la stessa soluzione rifacendosi in parte alle architetture dipinte dal suo maestro, il Morazzone, nell’Ecce Homo, accentuandone la fastosità seicentesca/facendo illusoriamente aggettare grandiose colonne ioniche con fusti, ora scanalati, ora tortili ed ornati di arabeschi. Certo la eco delle quattro colonne berniniane del baldacchino bronzeo di S. Pietro, di solo un decennio anteriore, era ormai giun- ta anche a Varallo ed il Rocca si rivela pronto a coglierne il motivo che passerà ben presto ad innumerevoli tribune dorate di altari lignei della valle. Sovrasta il colonnato un grandioso cornicione su cui posa un secondo ordine in scala minore, con cariatidi alate e mensoloni a volute in modo da formare tre grandi archi che sorreggono la ricca volta, aperta al centro e circondata da una balaustra. Entro questa fastosa impalcatura architettonica il Rocca distribuisce le raf- figurazioni pittoriche, che illustrano, certo come sempre su precise indicazioni del Vescovo di Novara o di un suo dotto delegato, fatti connessi con l’episodio centrale. Nell’ordine inferiore compaiono i maltrattamenti inferti durante la notte a Gesù nel tribunale di Caifa: sulla destra Gesù con gli occhi bendati è circondato dalla turba dei soldati che lo insultano; sulla parete di fondo Gesù viene condotto davanti ad un magistrato seduto in trono, forse a rappresentare, come suppone il Cusa, il Tribunale di Anna, di cui non esisteva ancora la cappella, terminata solo nella seconda metà del Settecento; a sinistra Gesù è trascinato dai soldati armati di lance e spade, mentre i due discepoli Pietro e Giovanni sulla soglia del palazzo guardano dentro, incerti sulla sorte del Maestro. Nell’ordine superiore sono raffigurati, come consuetudine nelle cappelle seicentesche del Sacro Monte, degli episodi dell’Antico Testamento, allusivi ai fatti illustrati nella parte sottostante, e precisamente: a destra Sansone legato in mano dei Filistei che gli cavano gli occhi; al centro il profeta Michea condotto da Acabbo re d’Israele e da Giosafat re di Giuda, seduti in trono, percosso con uno schiaffo da Sedecia, perché non aveva profetizzato l’esito felice della guerra se- 290 Cappella - 25
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