Page 261 - Libro Sacro Monte di Varallo
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zio a Maria della sua prossima fine, come tutte le guide andavano sempre ripe- tendo. Stupisce ancor di più che in questo equivoco sia caduto anche il Galloni e che abbia addirittura intitolato questo mistero “cappella dello Spasimo”. Importante resta però l’esplicita conferma del Bascapè che le due statue era- no di Gaudenzio. E, date le lodi che le guide del 1566 e 1570 fanno dell’archi- tettura di questo piccolo monumento, viene logico pensare che a Gaudenzio spettasse l’ideazione di tutta l’edificio, non solo quindi le due figure, ma anche la parte architettonica, come del resto avverrà per i misteri della Presentazione al Tempio, del Calvario e dei Magi. Noi oggi ci possiamo fare ancora un’idea abbastanza precisa dell’edificio, ol- tre che dalle planimetrie già ricordate, anche dalle più antiche vedute del Sacro Monte. Lo scorgiamo infatti nella pala di Brera, di poco posteriore al 1540, leg- germente sulla destra, all’estremità del portico che recinge la piazza verso po- nente, proprio al di sopra in verticale dell’attuale cappella della Tentazione e della testa di Gesù Bambino. Caratteristica e profondamente originale la forma pressoché cubica che emerge su di un basamento a scalini sviluppato su tre lati, sormontata da un tetto a piramide. La cappella ricompare identica nella pala dell’Assunta in S. Sebastiano a Biella, dipinta dal Lanino nel 1543, in quelle di Caresanablot, della sacrestia del Duomo di Torino, nell’Assunta di San Lorenzo a Vercelli; non è raffigurata invece nella pala di Salussola. Dunque, nel settembre del 1593, nella sua prima visita al Sacro Monte, il vesco- vo pensa di trasferire la Cattura della cappella appositamente eretta per lei ver- so il 1540 sulla Piazza Maggiore, ritenendola angusta e non decorosa, in quella dell’Annunzio a Maria della sua prossima fine, opera di Gaudenzio, situata tra il Viri Galilei e l’Ascensione, dove poi appunto troverà la sua definitiva collocazio- ne. Ma per il momento il progetto del Bascapè, come tanti altri da lui proposti in quella visita, non viene attuato, come constatiamo dalla guida del 1599, e tale situazione rimarrà ancora nei primi anni del Seicento. Ma intanto nella sua visi- ta dell’ottobre 1602 il vescovo «per finire di accomodare l’ordine et compiere i Santi Misteri di questo Sacro Monte specialmente quanto alla Sacratissima passione del Salvatore che tiene in esso il luogo principale», confermandosi agli ordini e decreti da lui già precedentemente dati, stabilisce «che dopo il Mistero dell’Entrata in Gerusalemme averso il Monte si rappresenti il Cenacolo et mon- tando più su si rappresenti Cristo orante nell’horto; poi passata la strada (che dalla Piazza Maggiore porta verso l’ingresso del Monte) l’atto della Presa di esso Salvatore. Di poi segue la presentazione a Caifas ...», e di seguito gli altri misteri che costituiranno la Piazza dei Tribunali ed il nuovo Palazzo di Pilato. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 261