Page 258 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Basilica, quasi dietro all’odierna cappella di S. Pietro d’Alcantara, zona allora priva di costruzioni. Ma quando passa a descrivere il progetto definitivo l’Alessi ha ormai riela- borato l’edificio dandogli la forma di un nobile tempietto ottagonale coronato da cupola e conchiuso dal lanternino, come egli stesso descrive nella pagine di fianco alla planimetria. Di questa si conserva una replica identica nell’archivio d’Adda a Varallo, forse autografa dell’architetto, più che copia di un aiuto di studio; essa reca nella nota sottostante le varie misure delle singole parti. Verso il 1578-80 nel nuovo progetto generale di pianificazione del Sacro Monte, conservato nella Raccolta Ferrari dell’Ambrosiana di Milano e forse opera di Martino Bassi, la Presa viene spostata ancor più verso oriente ed assu- me la forma di una modesta costruzione rettangolare piuttosto allungata, con ingresso sul lato breve rivolto verso occidente. Essa ricompare perfettamente identica nella coeva seconda planimetria della Raccolta Ferrari, che raffigura solo l’area centrale del Monte. Ma tutte queste proposte non hanno seguito e la Cattura rimane sulla Piaz- za Maggiore come ci testimoniano le varie guide del tardo Cinquecento e so- prattutto la relazione della prima visita pastorale del vescovo Carlo Bescapè nel settembre del 1593, che ne lamenta le condizioni indecorose: «tum ob angu- stiare loci, tum ob septum incommodum ad spectandum vestibulumque totum apertum...». L’ambiente dunque era piuttosto angusto e la grata (septum) non permetteva di poter veder bene il mistero. Il vescovo stabilisce quindi, poiché tra l’altro dopo la Cena si giungeva prima della Cattura e poi “perverso ordine” all’Orazione nell’orto, di modificare la dislocazione di queste cappelle, collocan- do al posto della Cattura l’Ultima cena, aggiungendovi “si libet” anche la Lavan- da dei piedi, facendo erigere un poco più in alto l’Orazione nell’orto e quindi la Cattura in un posto più ampio dove si trovava una piccola cappella aperta con un altare spoglio e su di esso le immagini, secondo il Bascapè, della Beata Vergine e di S. Giovanni Evangelista che doveva annunziare a Maria la cattura, immagini modellate da Gaudenzio: «...prope locum latiorem, ubi... capella est parva et aperta, cum altari nudo, et super illud imagine B. V. et S. Joannis, ut putatur, qui videtur ei nuntiare dictam capturam, quarum duarum ima-ginum opus est m.i Gaudentii». Ma un tale soggetto non è mai stato raffigurato sul Sacro Monte e questa cappelletta è precisamente quella che viene già descritta nella guida del 1514 subito dopo il mistero della Pentecoste nei “capituli” XXXV e XXXVI. Essa però non rappresentava, come supponevano il Bascapè ed i suoi accompa- gnatori (ut putatur) San Giovanni che annuncia a Maria la cattura di Gesù, ma 258 Cappella - 23
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