Page 257 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Né ciò appare improbabile se si tiene presente che pochissimo prima, nel 1539 il Lanino aveva eseguito la pala dell’altar maggiore per la Collegiata di Borgosesia (ora nella seconda cappella di sinistra) e che pochi anni dopo sarebbe tornato sul sacro Monte a dipingere l’affresco della Pentecoste (ora nella Pinacoteca di Varallo) nell’aula retrostante al primitivo Cenacolo e la cappella di Gesù davanti a Pilato nella prima redazione del Palazzo di Pilato, abbattuto nel tardo Otto- cento, che sorgeva presso la porticina secondaria di accesso al Sacro Monte. Per di più nel 1543 firma e data la pala dell’Assunta per S. Sebastiano di Biella in cui raffigura sullo sfondo la parte centrale del Sacro Monte, quasi a documen- tare che poco prima vi era stato a prestarvi la sua opera. E viene da chiedere se il nome del Lanino non sia stato suggerito ai fabbriceri del Sacro Monte dallo stesso Gaudenzio, ormai anziano ed attivo da anni nella capitale lombarda. Perché poi nel Seicento, stando al Fassola e ad altri dopo di lui, solo il lato sinistro della cappella risultava dipinto dal Lanino? È logico supporre che originariamente, come parrebbe dalle guide del Cinque- cento, tutto il vano fosse stato affrescato; ma sostituendo alla Cattura l’Ultima cena, ovviamente uno sfondo con un paesaggio notturno e sgherri, come penso fosse quello laniniano, non si adattava più alle diverse esigenze della nuova sce- na, e così sarà stato nascosto da una modesta decorazione raffigurante la parete della sala del Cenacolo, salvando solo una breve parte, che con ogni verosimi- lianza doveva essere la più pregevole per esecuzione, o quella che meno poteva contrastare con la Cena. Erano trascorsi appena poco più di venticinque anni dall’erezione della cap- pella della Cattura sulla Piazza Maggiore quando l’Alessi nel suo programma di ristrutturazione generale del Sacro Monte, esposto nel “Libro dei Misteri” (1568 circa) progetta di collocare al posto della Cattura la Resurrezione di Laz- zaro, come indica nelle scritte che abbiamo già riportato, che compaiono sia nel- la planimetria generale che in quella riguardante solo l’area centrale del Sacro Monte; cosa che però dimentica di dire nella parte introduttiva del libro. Non trascura invece nella premessa di avanzare la proposta di spostare la Cattura in un’altra parte del Monte, scrivendo: «Volgendosi poi alquanto verso levante, mi piacerla che si facesse un tempio dove si mostrasse Giuda effettuare il suo tradimento». E nella planimetria generale del “Libro dei Misteri” presenta la cappella su schema rettangolare, contraddistinta dalla didascalia “La presa”, nella zona del Monte posta all’incirca a metà tra la Cattura di allora (attuale Ultima cena) sulla Piazza Maggiore ed il complesso di Betlemme, subito a nord dell’attuale Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 257