Page 254 - Libro Sacro Monte di Varallo
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immediatamente successivi, quindi attorno al 1540. Il luogo scelto si trovava in una zona allora del tutto libera del Sacro Monte, sulla grande spianata dell’attuale Piazza maggiore, ai piedi del Monte degli Ulivi (attuale Tabor). Qui infatti descrivono ormai la cappella della Cattura le varie guide della seconda metà del Cinquecento ad iniziare da quella del 66, segno quindi che a quell’epoca essa era completamente realizzata, e qui la raffigura verso il 1568 la planimetria generale del «Libro dei Misteri», là dove oggi ve- diamo l’Ultima cena. Così il vano occidentale della “chiesa negra” si rendeva libero per accogliere la prima modesta redazione del Cristo nel deserto o Tentazione, mentre rimaneva solo più per qualche decennio il mistero del Cristo che porta la croce nella parte tergale della cappella. Si conclude così il primo periodo delle vicende riguardanti il mistero della Presa, ossia della Cattura di Gesù, durato assai meno di un quarantennio, e si apre il secondo capitolo. La nuova redazione della cappella viene realizzata attorno al 1540, sia che il marchese del Vasto nella sua visita al Sacro Monte del 1539 avesse già trovato iniziati i lavori ed avesse di conseguenza provveduto finanziariamente alla loro attuazione, sia che, vista l’esigenza di erigere ex novo il mistero, o informato dai fabbriceri della loro intenzione di dare avvio a tale opera, avesse elargito una congrua somma al riguardo. Della nuova costruzione si può avere un’idea assai precisa dalla planimetria generale del «Libro dei Misteri» (1568 circa), in cui compare disegnata con molta chiarezza nel luogo ove ora si trova l’Ultima cena sulla Piazza Maggiore. L’edificio risulta costituito da un’ala rettangolare più larga che lunga, di di- mensioni non molto ampie, preceduta verso mezzogiorno, ossia verso la piazza, da un portico, assai più lungo dell’aula stessa, sopravanzandola d’ambo i lati. Esso era dotato di sei arcate, sorrette da cinque colonne e conchiuso alle due estremità da pilastri. Essendo però intenzione dell’Alessi raffigurare in questa cappella la Resurre- zione di Lazzaro, una scritta, che compare entro lo spazio rettangolare dell’aula, così dice: «Quivi si farà Lazaro resuscitato»; mentre una seconda didascalia situata di fianco a destra aggiunge: «Quivi e ora la presa (ossia la Cattura) che va levata». Sempre nel «Libro dei Misteri», nella planimetria raffigurante il progetto di pianificazione dell’area centrale del Monte (carta 259), la cappella ricompare sulla sinistra, subito sotto alla Probatica piscina, recando nell’interno la scrit- 254 Cappella - 23
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