Page 250 - Libro Sacro Monte di Varallo
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zione della Cattura era quella attuale della Tentazione in cui il mistero doveva essere ubicato sul lato di ponente, ora costituito dal grazioso portichetto a tre arcate. Un’ultima conferma ci può poi anche venire dalla denominazione, a prima vista assai strana di «chiesa nera». Poiché è impensabile che fosse stata dipinta di nero o di colore scuro l’esterno, bisogna dedurre che ciò sia avvenuto per la parte interna. Ma non si vede perché avrebbe dovuto esser stato colorato di tin- ta scura il vano contenente il Cristo che porta la croce, raffigurando un episodio avvenuto in pieno giorno. Allora sarà stato nero, o almeno assai scuro l’altro vano, quello anteriore. Ora considerando che tutto porta ad identificare questo ambiente con la Cat- tura, episodio avvenuto di notte, appare semplicemente naturale che le pareti e la volta dovessero esser dipinte di scuro a figurare le tenebre. Per cui mi pare non solo che si risolva cosi il piccolo problema della strana intitolazione della cappella, ma si aggiunga ancora un altro elemento in più a convalidare defini- tivamente l’identificazione di questa parte dell’edificio con la sede originaria della Cattura. Che poi nella guida del 1514 la costruzione non fosse ancor ricordata come «chiesa negra» è quanto mai semplice: o non era ancora dipinto di scuro il vano anteriore, dato che era ancora «non finito» Il mistero della Cattura e non doveva ancor essere invalsa la nuova denominazione, o l’anonimo autore non ritenne opportuno di riferire tale particolare, di carattere ovviamente non ufficiale, nei suoi umili versi, o non riuscì di inserirlo nella strofe, o non ci pensò affatto. Resta quindi evidente che l’ubicazione della Cattura e del Cristo che porta la croce in un’unica costruzione, situata in una zona del Monte del tutto fuori da quella scelta dal Caimi per il complesso di Gerusalemme e dei suoi dintorni (valle di Giosafat e Monte degli Ulivi) non può che confermare che l’origine della cappella è posteriore alla morte del fondatore ed è uno dei primi, o forse il primo caso in assoluto di rottura con il suo programma. La Cattura poi, come si è visto, nel 1513/14 non era neppure ancor finita. Avevo già supposto trattando della Tentazione, che autore delle sculture potes- se esser stato Gaudenzio per analogia con il Cristo che porta la croce, che doveva essere opera sua e che sembra sia da identificare con il busto ora superstite nella sacrestia di S. Gaudenzio. In secondo luogo perché a Gaudenzio deve spettare in gran parte l’architettura, ed infine perché in quegli anni Gaudenzio era ormai il grande regista di tutto il complesso della Nuova Gerusalemme varallarese. Sup- 250 Cappella - 23