Page 264 - Libro Sacro Monte di Varallo
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tato alla regia generale e a non molto altro, lasciando ai suoi collaboratori, primo fra tutti il fratello Melchiorre, l’esecuzione diretta delle singole statue. Nel sottarco centrale, ossia nell’intradosso dell’arco di mezzo della parete di facciata, compiuta l’opera, Melchiorre appose la sua firma con la data 1619. Anche se erano passati ormai più di vent’anni dal grandioso affresco sulla facciata della chiesa di Riva Valdobbia (1597) e se nel frattempo vi doveva es- ser stato un viaggio di studio del pittore insieme al fratello Tanzio fuori dalla valle, lo stile di Melchiorre mantiene la sua popolaresca enfasi, la sua rude forza montanara, un po’ aspra, con modellazioni spesso dure, un fare corsivo, che in alcuni volti sfiora talora la caricatura, colori freddi e striduli. L’orchestrazione piuttosto elementare tenta invano di fondere l’ampia estensione del paesaggio e dei gruppi figurati con l’antistante complesso scultoreo. Non mancano tuttavia di un certo fascino le composizioni di piccole dimen- sioni, come quella di Gesù condotto via dagli sgherri, più fusa nelle tinte, più raccolta ed intima nell’insieme. Così nel 1619 la cappella della Cattura raggiungeva dopo tante e complesse vicende il suo definitivo compimento. Forse nello stesso anno veniva eseguita anche la pregevole transenna lignea col bancone inginocchiatoio, la grata finemente intagliata e la soprastante inve- triata a separare il sacro mistero dall’androne di collegamento tra le due piazze ed a proteggere le statue e gli affreschi dai visitatori, contribuendo a render più oscura e misteriosa la scena. • La Piazza dei Tribunali La maggior parte delle antiche guide del Sacro Monte, dopo aver illustrato la cappella della Cattura, prima di proseguire con quella successiva di Gesù davanti ad Anna, ,si soffermava brevemente a trattare della Piazza dei Tribunali su cui questa cappella ed alcune altre si affacciano. E veramente la piazza che prende il nome dalle varie tappe dolorose degli in- terrogatori di Gesù dopo la sua cattura, merita un’attenzione tutta particolare. Il contrasto con la Piazza Maggiore da cui il pellegrino giunge, passando sotto l’androne di collegamento su cui s’affaccia la cappella della Cattura, non po- trebbe essere più intenso. La Piazza Maggiore, sorprende per la sua vastità, per la forma irregolare, per quanto armoniosa, per l’aspetto straordinariamente pittoresco, per l’accosta- mento spesso ardito di edifici, di volumi, di forme architettoniche, con scorci 264 Cappella - 23
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