Page 708 - Libro Sacro Monte di Varallo
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rebbe meno coerente trattarne dopo la Basilica con la Vergine Dormiente, l’As- sunzione e l’Incoronazione in cieli, sia come alterata successione dei misteri, sia per la sua ubicazione diametralmente opposta alla zona del “Super Parietem”. Oggi poi, più che un tempo, scomparsi i tanti “luoghi deputati” delle origi- ni, che erano collocati nella parte occidentale del Monte, dal Noli me tangere, presso il Santo Sepolcro, ai due sepolcri di Gioacchino ed Anna, non vi riman- gono che la cappella con il letto di S. Carlo, sotto il portichetto del Sepolcro e la Fontana del Cristo Risorto, ad esse si aggiunge, si accosta, questa piccola cappella del Sepolcro della Madonna, o Dormitio Virginis, su cui soffermarsi, quasi come legame, da una parte con la Fontana della Resurrezione di Cristo, e dall’altra con lo scurolo della Vergine Dormiente, in Basilica, prima della sua glorificazione in cielo. Il complesso pittorico Constatata e confermata la perfetta rispondenza del sacello varallese con quello di Terra Santa e riconosciuto anche l’originario, puntuale rapporto to- pografico con la situazione della Valle del Cedron a Gerusalemme, l’interesse, l’attenzione per la cappella della Dormitio Virginis in quest’ultimo cinquanten- nio, si sono rivolti in particolare al complesso pittorico. Esso risulta oggi il più antico in assoluto di tutto il Sacro Monte che sia giun- to fino a noi, essendo andato distrutto nel tardo cinquecento quello della scom- parsa cappella dell’Ascensione, già esistente nel 1493. La sua importanza si rivela quindi eccezionale per il vandalismo di tanti visitatori, è quasi illeggibile e non venne mai preso in considerazione fino a pochi decenni or sono, quando vi si dedicò con particolare passione ed amore Alberto Bossi, riuscendo ancora a de- cifrare in extremis gli affreschi. Essi si trovano oggi solo su due delle quattro pareti: quella di facciata, rivolta all’incirca verso sud, e quelli della parete est, pressoché resi invisibili dal mura- glione della strada che porta alla stazione superiore della teleferica. Ma in origi- ne dovevano trovarsi anche sulla parete rivolta verso la valle del Mastallone, in cui si trova una delle due aperture che immettono nell’interno. Sul lato che guarda pressappoco a mezzogiorno la decorazione pittorica a motivi architettonici è ridotta alla zona superiore della parete con i resti di due lesene corinzie scanalate all’estremità ad incorniciare il tutto ed una sud- divisione interna orizzontale a tre riquadri, di cui i due primi ad iniziare da sinistra, contengono al centro un disco, o motivo circolare, su un fondo finto marmo, analogo a quello che compare sui pilastri di base della parete gau- 708 Sepolcro della Madonna
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