Page 579 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Seguito da Maria e da l’amato Discepolo di lui, et è l’effetto Sculto si bene, e dottamente fatto Che vero sembra, e non del ver ritratto”. Nel 1593 nella sua attenta descrizione della Nuova Gerusalemme, Mons. Ba- scapè nota nella cappella in cui Gesù, posata la croce, viene condotto al luogo della passione, le statue scolpite a regola d’ arte “Figurae affabre factae non nulle M(agistr)i Gaudentij, et picturae item”. Ma intanto è già avviata la costruzione della nuova cappella della Salita al Calvario, da cui si sarebbe poi raggiunta la Crocifissione, attraverso la scalea posta sulla destra e non più da quella di sinistra di diciotto scalini, per cui la Spogliazione delle vesti perde la sua funzione originaria e viene a trovarsi assurda- mente, secondo il nuovo percorso, non più prima della Crocifissione, ma subito dopo esser discesi dal Calvario. Ne consegue che non la ricorda più la guida del 1613, e così pure nel 17 il vescovo, cardinal Taverna, non ne fa cenno. Undici anni dopo, nel 1628, anche Bartolomeo Manino nella sua descrizione dei vari sacri Monti, illustrando le cappelle di Varallo non ne parla. Invece il vescovo Giovanni Pietro Volpi, lo stesso anno, nella sua visita del 22 agosto, la descrive attentamente, aggiungendo però “venit mutanda”. Intanto nel complesso del palazzo di Pilato in via di completamento, condu- cendosi a termine la costruzione in pietra della Scala Santa, si erige anche ai suoi piedi il vano per la Salita al Pretorio, che Mons. Volpi osserva nella sua struttura muraria, ancor priva però di statue, e perciò eretta da poco. Coesistono dunque contemporaneamente due Salite: una al Calvario, o Spo- gliazione delle vesti, dotata di statue, ma non più in funzione; l’altra al Pretorio, priva però della raffigurazione scultorea. Era facile e logico pensare di poter usu- fruire delle statue lignee gaudenziane della prima per la nuova cappella, trasfe- rendole dalla loro sede originaria. Così, attorno al 1637, Giovanni d’Enrico, il grande regista del Sacro Monte di quei decenni, terminati i gruppi statuari dell’Inchiodazione alla croce, trasfe- risce le due statue lignee di Gesù e dello sgherro nella nuova Salita al Pretorio e ve ne aggiunge altre. Sulle statue, quelle gaudenziane in particolare, ho già trattato illustrando, la cappella della Salita al Pretorio. Allora le avevo datate attorno al 1509-10, rite- nendo che prima la cappella della Spogliazione delle vesti avesse ospitato il grup- po ligneo della Pietra dell’unzione, oggi nella Pinacoteca di Vararlo. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 579