Page 557 - Libro Sacro Monte di Varallo
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e delineato da Giovanni D’Enrico già fin dal 1614 con l’aiuto di Bartolomeo Ravelli per tutto il Sacro Monte. Vi si prevedeva di affiancare con una certa simmetria le due cappelle sulla destra e sulla sinistra alla fino allora solitaria e svettante cappella parallelepipeda del Cristo in croce, per legare strettamente i tre momenti della tragedia del Golgota e dare una ancor maggiore imponenza all’insieme architettonico con l’accordamento dei tre volumi di queste cappelle. Vi è quidi da pensare che il progetto definitivo della nuova costruzione sia stato elaborato da Giovanni D’Enrico con ogni probabilità già insieme a quello dell’Inchiodazione, sulle basi di un disegno di massima, soprattutto di carattere topografico e planimetrico, del 1614, e sia stato poi ancor più puntualizzato nell’anno e mezzo che passa tra il contratto per erigere l’Inchiodazione e quello per la Deposizione, da costruire sullo sprone roccioso che si protende sulla spia- nata della Piazza Maggiore verso mezzanotte. La struttura architettonica - L’inizio dei lavori Come si è già accennato, la convenzione per erigere la Cappella della Deposi- zione viene stipulata tra i fabbricieri del Sacro Monte Marco Draghetti e Marco Ravelli, subentrati al Morondi e al d’Adda, con Antonio Ronco di Alagna e Antonio Rastelli di Palancato, il 31 ottobre 1633, con l’impegno di seguire il disegno “che gli sarà datto da magistero Giovanni d’Enrico”. Dei quattro mastri dell’Inchiodazione compare qui solo più il primo: Anto- nio Ronco di Alagna, ben documentato per aver eretto nel 1619-20 il portico della chiesa parrocchiale di S. Martino a Roccapietra e poi, ad iniziare la 1632, l’Inchiodazione; più tardi, tra il 1637 e il 38 la cappella di S. Antonio e il batti- stero nella vecchia parrocchiale di S. Gaudenzio a Varallo. Assai probabilmente gli altri tre, il Graulo, il Viana e il Cunaccia, devono ancora essere impegnati nel completamento dell’Inchiodazione stessa. Il con- tratto prevede che si dia inizio alle fondamenta “et a principio di marzo prossimo seguente”si prosegua l’impresa. L’impressione è che ci sia il desiderio di affrettare i lavori, di realizzare la struttura muraria con celerità. Sebbene la stagione sia già avanzata, il contratto stabilisce che ancora nell’autunno si dia inizio all’opera, incominciando ovvia- mente a creare la piattaforma di base, livellando la superficie rocciosa e gettando anche le fondamenta, per rinviare all’inizio del marzo successivo la piena attivi- tà nel cantiere. Si può quindi dedurre che l’impresa sia stata condotta in gran parte nel 1634 e completata nella prima metà del 35. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 557