Page 501 - Libro Sacro Monte di Varallo
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ciclo di tanta importanza, ed era per altro ormai ultra sessantenne. I fabbriceri dovranno allora guardare verso Milano alla ricerca di uno dei pit- tori della nuova generazione, che sembrano emergere, che possono dare buona speranza: non tanto Francesco del Cairo, trentenne, tanto patetico e per nulla esperto nel campo dell’affresco. Ci si rivolge allora ad un altro giovane maestro, che dà affidamento per essere stato allievo e genero del Cerano, tanto che pas- serà ai posteri con il soprannome di “Ceranino”: Melchiorre Gilardini, come ri- cordato dai documenti coevi al Sacro Monte, o Gherardini, come si scrive oggi; pittore legato dunque alla più tipica cultura pittorica del primo Seicento lom- bardo. Nato, pare, nel 1607, a Milano, formatosi all’ombra di un grande maestro e suo collaboratore negli ultimi anni, penetrando così, “nei suoi segreti pensieri”, aveva le carte in regola per essere molto probabilmente scelto, o suggerito dai d’Adda per la vasta impresa dell’Inchiodazione. Pare abbia lavorato col Cerano per la lunetta con la Vergine che libera Milano dalla peste in S. Maria delle Grazie a Milano, aveva dipinto tra il 1629 ed il ‘30 lo Sposalizio della Vergine, sempre a Milano, e poi forse aveva già eseguito la grande pala del Martirio di Sant’Agnese per la chiesa di Sant’Agnese delle Monache a Novara, pala intensa e complessa, che potrebbe essere stata vista dai fabbricieri varallesi ed esser stata determinan- te per affidargli il così impegnativo incarico dell’Affissione alla croce sul Sacro Monte. Non è tuttavia da escludere che la scelta di un maestro così giovane, di soli trent’anni (in verità il Morazzone era stato chiamato con un anno di meno) e non ancora molto esperto nell’affresco, sia dipesa anche in parte da un possibile accordo di una cifra abbastanza contenuta per il compenso. Il contratto per questo ciclo, che sarà l’opera somma del Gherardini, secondo alcuni risalirebbe al 1637, però già nello stesso anno il pittore dà inizio al lavoro. Ma subito dopo, a causa delle grandissime spese sostenute dagli amministratori del Sacro Monte nei decenni precedenti, si trovano costretti a fargli sospendere l’opera. Ciò è dichiarato in modo esplicito in verbale del 1637. • Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 501