Page 474 - Libro Sacro Monte di Varallo
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d’Enrico in qualche personaggio in secondo piano nelle sue affollate cappelle, tanto da non riconoscerle più? Per quanto riguarda il numero delle statue che compongono il mistero dell’Andata al Calvario, anche qui, come in altre cappelle, il conto è stato spesso inesatto, o ricopiato senza controllo da una guida all’altra. Per il Fassola sono circa cinquanta; più di cinquanta per il Torrotti; poi nel Settecento si parla, ora di cinquanta oltre i cavalli (compreso evidentemente anche il cammello), ora di cinquanta in tutto, e così si ripete anche in numerose guide dell’Otto e Novecento. Il Bordiga invece conta quaranta statue e nove cavalli e così vari altri autori che lo hanno copiato; il Manni parla di quaranta statue e dieci cavalli; più recentemente ancora, nelle guide del 1994 e 1995, si è scritto trattasi di cin- quanta statue di uomini e di quattordici di animali. Ma certo è difficile il conto perché si dovrebbe decidere se considerare solo una statua oppure due un grup- po costituito da cavallo e cavaliere; ancor più difficile quando in groppa al cam- mello troviamo ben quattro figure. Comunque, a parte queste considerazioni, la cappella è una delle più affollate di tutto il Sacro Monte insieme alla Strage degli Innocenti ed all’Inchiodazione alla croce. L’impresa fu dunque di notevole impegno; dovette richiedere uno sforzo particolare; ciò nonostante venne compiuta nell’arco di un biennio, cioè entro il 1601. Risulta infatti da una convenzione dei fabbricieri del santuario, in data 7 Gennaio 1602, che essi incaricavano il pittore bresciano Antonio Gandino di “perseverare nell’opera di dipingere le statue et le muraglie”; segno che già negli ultimi mesi del 1601 aveva iniziato a dipingere il complesso scultoreo , che di conseguenza doveva esser stato terminato nell’autunno del 1601, e ciò sebbene il Tabacchetti avesse nel frattempo eseguito anche il tabernacolo in legno per la confraternita varallese di S. Marta. L’esito fu di pieno gradimento, come risulta da un’espressione contenuta nel contratto stipulato il 7 Gennaio 1602 col pittore Gandino, in cui il complesso scultoreo appena terminato viene definito come “così celebre opera”. E che l’ap- prezzamento fosse notevole è dimostrato anche dal fatto che proprio nel 1602 il Tabacchetti viene incaricato di eseguire la decorazione a mezzo rilievo nella cappella di S. Orso in S. Gaudenzio di Varallo. A questo punto, completata la parte scultorea della nuova cappella, c’è da chiedersi che fine abbiano fatto le poche statue della prima redazione del mi- stero. È quanto mai probabile che verso il 1599, o forse all’inizio dello stesso anno, 474 Cappella - 36