Page 479 - Libro Sacro Monte di Varallo
P. 479
chiesa del Crocifisso a Tradate, assai probabilmente contemporanei di quelli varallesi. Forse proprio mentre sta eseguendo il primo di quei due cicli pittorici viene chiamato per la cappella della Salita al Calvario al Sacro Monte. È sorprendente che tra il suggerimento di monsignor Bascapè di eliminare i dipinti del Gandino, se non ritenuti validi, e l’incarico al Morazzone trascorra appena un mese esatto (28 Luglio 1602 osservazione del Bascapè; 28 Agosto 1602 contratto col Morazzone). Viene logico supporre che o i fabbricieri, o so- prattutto il D’Adda fossero rimasti impressionati dagli affreschi del Morazzone a Rho ed avessero fatto di tutto per allontanare dal Sacro Monte il Gandino e sostituirlo immediatamente con il promettente pittore varesotto. Il contratto, rogato dal notaio Giovani Battista Albertino, continuamente presente in quegli anni per gli atti notarili riguardanti il Sacro Monte, stabilisce che il pittore debba eseguire gli affreschi secondo le istruzioni del Bascapè e te- nendo presente l’opera di Gaudenzio Ferrari : “…la qual capella esso pittore Mo- razzone ha promesso e promette di fare dipinta tutta a fresco o a guazo con finissimi colori et adornata di celi, angeli, figure humane al naturale più che sia possibile ad imitazione della capella del Monte Calvario”. Poco dopo, il 19 Settembre 1602, su richiesta dei fabbricieri il Bascapè con- cede al pittore ed allo scultore di abitare sul Monte con le loro famiglie per tre mesi. Appare logico ritenere che in quell’autunno il pittore abbia essenzialmente impostato il piano dell’opera preparando abbozzi, disegni per giungere ad un progetto definitivo della sua impresa, iniziata poi, ad incominciare dalla volta della cappella nella successiva primavera del 1603. L’opera dovette procedere con una certa lentezza perché i primi pagamenti a noi noti di £. 704, S. 11, D. 6, risalgono al 31 Ottobre 1605 “a buon conto della pittura che ha fatto nella Cap- pella nella quale N.S. porta la Croce al Calvario, oltra li scudi 70 d’oro da lui ricevuti…”. Ed è interessante notare che quasi tutta la cifra viene prestata ai fabbricieri “per darle al Morazzone” dal tesoriere Giuseppe Botto traendola dalla cassa delle Mes- se, come poi attestato con atto rogato dal notaio Albertino il 17 dicembre 1605. Quasi un anno dopo, il 12 Novembre 1606, il Morazzone dichiara di aver ricevuto la somma di £ 1.203 e soldi 15, che aggiunta all’acconto del 1605 rag- giunge le 1.400 lire e 20 scudi d’oro ricordati dal Bordiga nell’Ottocento. Se ne dovrebbe dedurre che i lavori fossero ormai terminati nella cappella della Salita al Calvario, perché il pagamento era effettuato “ad…solutionem mercedis Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 479