Page 468 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Come mai tanto ritardo tra le istruzioni impartite dal Vescovo nel marzo del ‘97 e questo definitivo contratto stipulato tra i fabbricieri ed il Tabacchetti? Difficoltà finanziarie? Problemi per la scelta e la disponibilità dell’artista? Certo il primo motivo è una costante sul Sacro Monte quando non interviene direttamente un mecenate. Ma in questo caso mi pare che la seconda ragione abbia il peso determinante. Come sottolinea il Galloni, con la scrittura del 27 Aprile 1599, si stabilisce che il Tabacchetti dovesse modellare le figure “di non minore bontà, qualità et vaghezza delle due statue di Adamo et Eva” già da lui eseguite per la cappella del Paradiso Terrestre. È evidente che si era voluto scegliere uno statuario di valore e di piena fiducia, e di conseguenza che si dovesse attendere che fosse disponibile. Subito prima del Tabacchetti aveva operato sul Monte il luganese Michele Prestinari, che dopo aver modellato il vasto complesso scultoreo della Strage degli Innocenti, aveva pure eseguito la seconda redazione delle statue di Adamo ed Eva per la prima cappella tra il 28 Giugno 1594 ed il 21 Gennaio 1595; statue però, non molto dopo, censurate da monsignor Bescapè. Partito o allontanato il Prestinari, non vi doveva essere un altro scultore sul Monte in quel momento, né pare che ve ne fosse qualcuno originario della valle che potesse sobbarcarsi un’impresa così impegnativa. Il Badarello, per esempio, che aveva operato per il Figlio della vedova di Naim e per la Resurrezione di Laz- zaro, o era ormai deceduto, o non era ritenuto all’altezza del nuovo compito di così notevole portata. Il Tabacchetti era già noto sul Sacro Monte per esservi stato chiamato a rifare le due figure dei progenitori in sostituzione di quelle non gradite del Prestinari, e poi molto probabilmente anche per aggiungere alcune statue di animali nella cappella della Tentazione. Secondo il Galloni le due nuove figure di Adamo ed Eva dovevano esser state modellate da poco e con piena soddisfazione dei committenti, se nell’atto di al- logazione delle sculture per la Salita al Calvario del 27 Aprile 1599 si dice espres- samente che esse devono risultare “di non minore bontà, qualità et vaghezza delle due statue di Adam el Eva che sono per lui fabricate nella cappella del Paradiso Terrestre”. Le cose non devono però essere andate proprio così. Il Tabacchetti esegue già nel 1595, cioè ben quattro anni prima, le nuove e definitive statue dei pro- genitori. Poi ritorna nel Monferrato, ove aveva preso dimora. Nell’Agosto del ‘96 si sposa a Costigliole d’Asti; nel ‘97 abita a Fornello, presso il santuario di 468 Cappella - 36