Page 462 - Libro Sacro Monte di Varallo
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si assunse l’onere di erigere tutto il mistero a sue spese. Per di più aveva dato avvio, o aveva in animo di realizzare nel suo feudo, va- rie, costose imprese edilizie di notevole impegno, più di quanto abbia fatto ogni altro membro della casa Ferrero Fieschi. Primo fu il convento francescano di S. Teonesto, eretto tra il 1590 ed il ‘92, suggerito certo dal desiderio di emulare quello varallese di S. Maria delle Gra- zie; poi nel ‘97 darà avvio all’erezione dell’ampio Palazzo Marchionale (attuale Palazzo del Principe), e l’anno successivo inizierà un altro ancor più ambizio- so progetto, appena in piccola parte realizzato, di erigere cioè un nuovo Sacro Monte nella stessa Masserano, sul colle di Sbarbara, a nord dell’abitato. Ma vediamo come devono essersi svolti i fatti sulla Nuova Gerusalemme va- rallese. Appena dopo la seconda visita a Varallo del 25 Settembre 1594, il Vescovo, constatato che la cappella dell’Inchiodazione era nelle stesse condizioni dell’an- no precedente, il 1 di ottobre sollecita la Marchesa perché faccia proseguire la costruzione, evidentemente senza esito positivo. Come scrive il Galloni, il Vescovo “ammoni di servirsi di quell’edificio, senz’al- tro, lasciando intendere che se ne dovesse tirare un partito diverso da altro per cui era stato eretto”. Neppure un anno dopo il sollecito del Vescovo alla Marchesa, il 30 Giugno 1595, viene stipulata una convenzione con Antonio e Battista Vergeglio della Grampa di Campertogno per completare la costruzione della cappella. L’opera muraria viene così condotta a compimento entro il ‘96, perché già l’ultimo di dicembre di quell’anno, in una sua lettera ai fabbricieri, che eviden- temente l’avevano informato del completamento dell’edificio, il Vescovo ri- sponde che presto manderà la descrizione della nuova cappella, cioè della scena da raffigurare. Mantiene infatti la parola ed il 25 Gennaio ‘97 invia la descrizione preannun- ciata per il mistero da illustrare entro la nuova aula. Ma il soggetto non è più l’Inchiodazione, bensì quello della Salita al Calvario. Quindi nel giro di poco tempo (tra il 1° Ottobre 1594 con l’inutile sollecito alla Marchesa Claudia, ed il 30 Giugno ‘95 con il contratto con i capomastri di Campertogno) si era presa la drastica decisione di accantonare per il momento il proposito di rappresentare l’Inchiodazione e di sostituirla nell’edificio già la- sciato a metà, con la nuova redazione della Salita al Calvario. La scelta di quella collocazione sarebbe in seguito risultata assai felice con il completamento nei decenni successivi dei misteri costituenti l’attuale Piazza 462 Cappella - 36
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