Page 460 - Libro Sacro Monte di Varallo
P. 460
Tuttavia anche il Vescovo è disposto a conservarle almeno in parte. Stabilisce inoltre che nel vecchio edificio, cioè la “chiesa negra”, venga rappre- sentato solo il mistero della Tentazione. Conferma anche questa che fino a quel momento la Tentazione occupava solo metà dello spazio interno, cioè quello occidentale. Si provvede di conseguenza negli anni successivi a dare attuazione agli ordini vescovili, ma non senza vicende abbastanza complicate. Dove si trovava, infatti, il nuovo “luogo” destinato alle statue della Salita al Calvario? La munificenza della Marchesa Di Masserano dall’Inchiodazione alla Salita al Calvario È ben noto che nel Settembre del 1583 era salito al Sacro Monte di Varallo il Duca Carlo Emanuele I di Savoia e che aveva dato inizio a sue spese alla cappella della Strage degli innocenti. Il Duca era ritornato nella Quaresima dell’87 con la sposa, Caterina d’Au- stria, figlia del re di Spagna Filippo II, per farle visitare la Nuova Gerusalemme, ma anche per vedere come proseguivano i lavori della cappella. E pare sia ritornato qualche altra volta ancora in incognito; forse nel 98 quan- do passò attraverso l’Ossola. Lo aveva imitato e forse accompagnato nell’87 la sorella, Donna Matilde di Savoia, che aveva sovvenzionato, proprio tra l’87 e l’89 il completamento della cappella del Figlio della vedova di Naim. Così pure fece, seguendone l’esempio, la Marchesa vedova di Masserano, Clau- dia Ferrero - Fieschi, nata di Savoia - Racconigi, tutrice del giovane figlio, Fran- cesco Filiberto di Masserano. La Marchesa, dama molto pia, devota anche lei, come il Duca Carlo Emanue- le, di S. Carlo Borromeo, che ripetutamente era stato suo ospite a Masserano, e di conseguenza anche lei attratta dal Sacro Monte come il Borromeo e il Duca di Savoia, fu a Varallo forse nell’87 insieme agli altri membri della casa sabauda, e non volle esser da meno di loro nel favorire lo sviluppo del Santuario. Infatti, la guida del 1589, nell’elenco introduttivo dei singoli misteri, ci in- forma per la prima volta riguardo alla cappella dell’Ichiodazione, che “è princi- piata dalla elemosina datta dall’illustre Signora Marchesa di Masserano”. La stessa notizia verrà poi ripetuta dalla guida del 1599. Ed in perfetta correlazione cronologica con la guida dell’89, proprio il 23 Ago- sto di quell’anno, un atto autenticato dal notaio varallese Giovanni Battista 460 Cappella - 36
   455   456   457   458   459   460   461   462   463   464   465