Page 456 - Libro Sacro Monte di Varallo
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tandosi a dire, ed è vero, che era “con la croce alle spalle incaminato”, senza speci- ficare per noi pedanti studiosi di oggi, che era anche caduto a terra. E da tutta la descrizione mi pare anche possa esser confermato che la Madonna, S. Giovanni e la Maddalena erano solo dipinti, perché se fossero stati delle statue, avrebbero dovuto esser presenti nel bozzetto del Libro dei Misteri, dato che, come si è vi- sto, secondo gli intendimenti dell’Alessi, le statue originarie avrebbero dovuto venir trasferite nella nuova cappella. Superato così, come spero, questo ostacolo, rimane da vedere cosa si era supposto in passato riguardo alla prima raffigura- zione del mistero. Il Butler aveva ritenuto che le statue fossero state di creta e modellate da Gau- denzio e che in seguito fossero state disperse in varie cappelle, senza però portare alcuna prova. Più giustamente il Galloni, dato che la cappella era già esistente alla fine del 1513, come risulta dalla guida pubblicata nel Marzo del 1514, ritenne che le sculture “risalenti alla prima epoca “, fossero di legno ed avanzò l’ipotesi che il mezzo busto del Cristo in legno, adesso in atteggiamento di Ecce Homo, con- servato nella sacrestia di S. Gaudenzio a Varallo, con barba e capelli di crine, come le statue gaudenziane sul Sacro Monte, con l’omero sinistro piegato verso il petto, come per portare la mano verso la spalla destra premuta da un peso, e con la spalla già assai ricurva, poi appianata da scalpellature abbia costituito l’o- riginaria figura di Cristo che porta la croce. La sua idea mi trovò consenziente nel 1984, trattando dell’attuale cappella della Tentazione, ora però, considerando che Gesù era raffigurato caduto a terra, ne rimango assai più dubbioso. Penso poi che le statue componenti la scena fossero solo tre, ossia: Gesù ca- duto a terra e due sgherri. La Madonna, S. Giovanni e la Maddalena, come ho già detto, dovevano esse- re solo dipinti, come nella Spogliazione delle vesti. Le tre statue dovevano poi essere solo dei manichini, con teste, mani e pie- di scolpiti: i capelli di crine, gli abiti di tela dipinta, come sono ancora le figu- re dell’Annunciazione di Gaudenzio, l’Ultima Cena (probabilmente anch’essa gaudenziana), la Maddalena nell’andito d’ingresso al Santo Sepolcro (pur essa di Gaudenzio). Che poi si trattasse di figure di particolare pregio ce lo conferma innanzi tut- to l’Alessi che voleva riutilizzarle nella nuova redazione della cappella, e poi la guida del 1589, dicendo “tutti di rilievo belissimi”. Facile quindi che potessero essere anch’esse di Gaudenzio, o almeno della sua 456 Cappella - 36
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