Page 458 - Libro Sacro Monte di Varallo
P. 458
con una piccola costruzione segnata con la sigla T. F. e recante la didascalia “Qui N. S. porta la croce” . Il testo introduttivo dell’Alessi, dopo aver illustrato il progetto del Palazzo di Pilato, allora immaginato nel luogo ove ora sorge la Basilica dell’Assunta, così prosegue: “Indi poco lontano in un altro edificio che desidero si edifichi vorrei si facesse il Signore con la croce in spalle camminare verso il monte Calvario et...”. Il tempietto ideato dall’Alessi a struttura quadrata, con tetto a padiglione, è uno dei più interessanti di tutto il libro, con gli angoli a paraste molto aggettanti, una facciata complessa, contraddistinta da ben cinque aperture: quella centrale preminente ad arco trionfale coronato da timpano, ma con compito di finestra chiusa da inginocchiatoio a bancale e dalla grata; da due simmetriche porticine laterali di accesso, sormontate da finestre ornate di grate. Ma l’originalità maggiore consiste nella suddivisione interna in tre zone a corridoi paralleli, longitudinali: i due laterali con funzione di passaggio da par- te a parte per i visitatori; quello centrale delimitato da ambo i lati per tutta la lunghezza da un bancale ad inginocchiatoio con sovrastante vetrata suddivisa in cinque pannelli, per contenere la raffigurazione plastica del mistero. Essa sarebbe così risultata chiusa per tre lati da pareti di vetro, come una ve- randa od una grande vetrina. Espressione tra le più caratteristiche della cultura e della mentalità manieri- stica, di cui l’autore fu uno dei maggiori esponenti in campo architettonico. Ma come è ben noto, la ristrutturazione alessiana della Nuova Gerusalemme varallese venne attuata in minima parte e per quanto riguarda la “chiesa negra” e la progettata cappella della Salita al Calvario non venne realizzata per nulla. Infatti, il memoriale, di poco posteriore al Libro dei Misteri, risalente al No- vembre 1572, stabilì solo che si facesse la strada dalla cappella del Secondo sogno di S. Giuseppe fino alla “Cappella negra” (mancavano, infatti, ancora la Fuga in Egitto, la Strage degli innocenti ed il Battesimo), e che in quest’ultima si chiudes- se la porta “di sopra”, ossia quella posteriore, rivolta verso oriente: cioè quella che dava accesso al vano contenente il Cristo che porta la croce, e che se ne aprisse un’altra verso la cappella della Samaritana, cioè sul lato verso mezzogiorno. Non si accenna più all’intenzione dell’Alessi di collocarvi il Battesimo. Ma avendo deciso di erigere prima un’apposita cappella per quel mistero (come poi avvenne) si stabilisce che la “chiesa negra” dovrà contenere l’episo- dio, cronologicamente successivo, della Tentazione di Gesù nel deserto. Ben poco però viene fatto negli anni immediatamente seguenti. È vero che nella planimetria della Raccolta Ferrari all’Ambrosiana di Mila- 458 Cappella - 36
   453   454   455   456   457   458   459   460   461   462   463