Page 452 - Libro Sacro Monte di Varallo
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E tutto ciò è ribadito dalle altre guide della seconda metà del Cinquecento, dal “Libro dei misteri” e dalla relazione della prima visita pastorale di monsi- gnor Bascapè. Basti ora sottolineare che la Salita al Calvario, detta anche in passato Cristo porta la croce, dalla guida del 1566 risulta seguire immediatamente l’antico Pa- lazzo di Pilato; doveva perciò trovarsi nelle sue immediate adiacenze. E l’unica cappella situata a breve distanza è proprio soltanto l’attuale Tentazione. Tale edificio risale all’immediato inizio del Cinquecento, come documen- tano i numerosi graffiti datati 1501, 1504, 1506, 1507, 1508, già presi in con- siderazione nell’Ottocento dall’Arienta e dal Butler, e poi più recentemente dal Galloni, dal Bossi, dal Gentile, graffiti ancora ben visibili sul lato di levante, attuale parete posteriore. Ma ce lo confermano anche le sue strutture. Infatti l’alto zoccolo leggermente scarpato, è simile a quello di faccia a S. Maria del- le Grazie, già terminata nel 1493, ed a quello dell’Ultima Cena nella zona del Monte Sion (poi cappella degli Esercizi, dietro all’attuale Casa del Pellegrino sul Sacro Monte), edifici eretti ancor vivente il Caimi, deceduto, come pare, verso la fine del 1499. Il cornicione poi ritorna con poche varianti nella Presentazione al Tempio e nella cappella della Madonna di Loreto alle porte di Varallo, ambedue con molta probabilità opere architettoniche giovanili di Gaudenzio, tanto da aver- mi fatto ipotizzare una quindicina di anni or sono un intervento dello stesso Gaudenzio anche per la parte muraria della primitiva cappella della Salita al Calvario. Tuttavia la “chiesa nera”, non presentando nessuna relazione con la topo- grafia dei vari santuari della Palestina, seguita con particolare rigore dal Caimi nella fase iniziale di realizzazione della Nuova Gerusalemme varallese, deve di conseguenza ritenersi eretta in un momento successivo, derogando per la prima volta dal rigoroso piano del fondatore. La si può ritenere dunque innalzata im- mediatamente dopo la sua morte, cioè tra il 1500 ed il 1501. A quel momento, di conseguenza, deve risalire l’origine della prima redazio- ne della Salita al Calvario. Ma questo mistero non occupava tutto lo spazio interno, come ho già dimo- strato più di quindici anni or sono, trattando della Tentazione. La cappella, infatti, era divisa a metà in due modesti vani, dedicati a due mi- steri, come confermano molti elementi.’ Presentava innanzi tutto una duplice facciata: quella verso occidente (cor- rispondente alla fronte attuale, per quanto assai diversa), ben riconoscibile in 452 Cappella - 36
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