Page 225 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Ma del progetto alessiano, come di tanti altri tracciati nel «Libro dei Misteri», non se ne fece nulla. La cosa è quanto mai comprensibile; c’era in cantiere pro- prio allora tutto il complesso dei misteri riguardanti la vita pubblica di Gesù, e l’interesse primario era totalmente rivolto alla loro realizzazione. E così S. Carlo nelle sue ripetute visite al Sacro Monte si fermò a pregare nell’originaria e sugge- stiva Grotta dell’agonia, davanti alle statue lignee gaudenziane, contrariamente a quanto credette nel Seicento il Fassola, a cui non era neppur più giunto il ri- cordo della primitiva grotta, e più recentemente il Galloni, che facendo violenza alla verità, cercò di dimostrare che la nuova collocazione fosse anteriore all’ulti- ma visita di S. Carlo del 1584. Il Borromeo, a parte uno o più pellegrinaggi in età giovanile, non documen- tati, ma molto probabili, ritornò al Sacro Monte, come cardinale arcivescovo di Milano, almeno quattro altre volte stando agli studi più aggiornati: il 15 febbra- io 1568; nella prima metà di luglio del 1571; il 21-22 ottobre 1578 ed in fine dal 12 al 29 ottobre 1584, pochi giorni prima di scendere a Milano per morirvi. Che il Santo, oltre a pregare lungamente presso il Santo Sepolcro, amasse an- che sostare presso la cappella del Cristo nell’orto è attestato già dalla guida del 1589, la prima edita dopo la morte del Borromeo, avvenuta solo cinque anni prima. Essa dice: «In questa capella è dove faceva oraììune (sic) Carlo Card. Borromeo inancì la sua morte». Ciò è poi confermato dal Giussano, uno dei primi biografi del Santo, quando ricorda che «Sebbene egli avesse lunghissime meditazioni in tutti i misteri di quel sacro monte, si trovò nondimeno più pro- lisso in due particolarmente, in quello dell’orazione dell’Orto e in quello del S. Sepolcro; ed anche più assiduo in questo». Il fatto poi che egli nutrisse una speciale e profonda devozione per le soffe- renze di Gesù durante la sua agonia nell’orto degli ulivi, tanto che quando fu in punto di morte volle davanti al letto il quadro raffigurante questo mistero, dovette far prevalere sul Sacro Monte la tradizione che Egli tra tutte le cappelle prediligesse quest’ultima, come sembra sostenere il Fassola nel 1671, secondo il quale, in essa avrebbe ricevuto l’annunzio della sua prossima fine, contraria- mente a quanto riferito, con maggiore credibilità da un documento notarile del 20 ottobre 1663, che afferma essere ciò avvenuto nella cappella del Santo Sepolcro. Ed un’abbastanza verosimile raffigurazione di S. Carlo che prega nella grotta dell’Orazione nell’orto ci viene data tra il 1616 ed il 19, dal Morazzone negli affreschi della Vita di S. Carlo, dipinti nella cappella a lui dedicata nella collegia- ta di Borgomanero, richiamandosi, è molto probabile, all’originaria grotta del Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 225