Page 199 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Muratori nella sua celebre biografia del Giacobini stesso, il santo prevosto «Ac- cese l’esempio suo anco negli altri un piissimo zelo del decoro della casa di Dio, laonde i varallesi terminarono la chiesa del Sacro Monte, rimasta da gran tempo imperfetta». Essa Infatti venne portata a compimento tra il 1708 ed il 13. Nel 1719 s’incominciarono a provvedere le colonne di marmo verde di Cilimo per la tribuna dell’altar maggiore. In questo nuovo, fervoroso clima troverà attua- zione anche la Porta Aurea. Per di più, già nel secolo precedente al Sacro Monte di Varese erano state erette ben tre porte, o archi monumentali a separare le quindici cappelle nei tre gruppi dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Ad Oro- pa già da anni si era dato inizio alla costruzione della «Porta Regia», terminata poi, dopo il 1725 su progetto di Filippo Juvarra. Anche in Valsesia è questo il periodo in cui sorgono, o sorgeranno varie altre porte o ingressi trionfali. Oltre infatti alla monumentale «Porta Maggiore» del Sacro Monte, esistente ormai da un secolo e mezzo, ed alla Porta del borgo di Varallo, proprio lungo il corso del Settecento s’innalzeranno quelle assai eleganti di Carcoforo (1743), di Boc- cioleto (1774), di Cervatto, ora quasi del tutto stoltamente abbattute, e di Ri- mella di fianco alla chiesa parrocchiale. Completata dunque la costruzione della Basilica, si trattava di sistemare le adiacenze, ed in modo particolare la Piazza Maggiore. Così, per dare un prestigioso accesso alla piazza stessa, provenendo dalla cappella dell’Ingresso in Gerusalemme, ritornò d’attualità l’antico pensiero dell’Alessi, di innalzare la Porta Aurea. La guida del 1743 ricorda che, tanto l’erezione della porta, che la sistema- zione della piazza avvennero nel 1723 (esattamente cioè venti anni prima del- la compilazione della guida stessa), e tale data è stata concordemente riportata fino ad oggi da quasi tutte le guide successive. Pur tuttavia, risultano dal «libro dello speso» della Fabbrica del Sacro Monte, che gli affreschi della porta ven- nero pagati già nel 1722 al pittore Borsetti, bisogna retrodatare l’erezione della parte architettonica attorno al 1720-21. È invece soltanto con il volume del Bartoli del 1777, che compare per la pri- ma volta il nome dell’architetto varallese Giovanni Battista Morondi come suo autore, e d’allora in poi tale notizia è sempre stata concordemente ripetuta. Ora, se il Morondi, che venne approvato architetto dall’Università di Torino il 18 aprile 1730, è nato, come si ritiene comunemente, nel 1700, dovette progettare ed erigere la porta all’età di soli venti-ventuno anni, lasciandoci con essa quasi certamente la sua prima opera di impegno monumentale, prima di creare nu- merose altre costruzioni assai pregevoli in vari centri della Valsesia oltre che sul Sacro Monte. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 199
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