Page 197 - Libro Sacro Monte di Varallo
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dei fatti evangelici. Né si sa finora chi sia stato il vero ispiratore di tutto il piano di ristrutturazione generale del Monte, se lo stesso Giacomo d’Adda che com- missionò l’opera, se un religioso a cui si rivolse il d’Adda, oppure l’architetto stesso, Galeazzo Alessi, come pare probabile. Nella lunga premessa illustrativa del «Libro dei Misteri» il progettista si limita a dire «Più oltre andando (rispetto al Monte Tabor) alle radici di detto collicello, parendomi il sito accomodato per le cose ci hanno a seguire, vorrei si facesse la porta Aurea della Città di Gierusaleme... Congionto a detta porta au- rea, vorrei che si fabricassero a arti intorno a un certo giusto spatio alcuni muri, che mostrassero essere le mura di essa Città S(ant)a dentro alla quale, s’inclu- dessero queste fabriche, et misterii che verrò narrando». Nella parte figurativa l’autore presenta il disegno d’ambedue le facciate della porta. Il primo, più aulico, per la parte esterna, è costituito da un arco a tutto sesto, serrato tra due robuste lesene tuscaniche, reggenti un rigido e pesante ar- chitrave, sormontato da un ricco fastigio, costituito da un’ampia targa centrale, fiancheggiata da volute, come quelle adottate dall’Alessi di fianco alle finestrelle sovrastanti alle finestre grandi del piano terreno in Palazzo Marino a Milano. Il tutto, conchiuso da un basso timpano centrale con due brevi ali architravate, analogo al coronamento dell’alessiano S. Raffele a Milano. Ne risulta una solenne e prestigiosa architettura tipicamente manieristica di chiara ascendenza michelangiolesca, non immemore della tribuna interna della basilica di S. Lorenzo a Firenze e dei coronamenti della cappella di Leone X in Castel Sant’Angelo e del progetto ligneo per la facciata della basilica fiorentina di S. Lorenzo. Né si dimentichi, tra l’altro, che proprio Michelangelo aveva ap- pena eretto tra il 1561 ed il 65 Porta Pia a Roma. Accompagna il disegno alessiano del «Libro dei misteri» una lunga scritta esplicativa sulla pagina di fronte, che inizia dicendo «Mi è parso disegnar qui all’incontro la porta che entra nella Città di Gierusalem per la qual passò il S. Jesu Christo trionfanti sopra all’asinello. La qual molti chiamano porta Aurea a la quale saranno congiunti alcuni vestigi di muri che imiteranno cingendo un certo giusto spatio di terreno i muri che abbracciano la Città di Gierusalem... detta porta si farà di marmo con le proportioni et misure quivi descritte...». Seguono nei fogli successivi la planimetria ed il secondo alzato, ossia il dise- gno della facciata interna, assai più austera e sobria di quella esterna, caratteriz- zata da una reiterazione di archi concentrici, dominati da un fastigio con timpa- no e targa centrale, ma priva di volute ai lati, sostituite da più semplici raccordi curvilinei. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 197