Page 142 - Libro Sacro Monte di Varallo
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chiusura della porta di facciata con la conseguente apertura delle due laterali, che erano quindi un pratico corridoio di scorrimento nell’interno della cappel- la, avvenne tra il 1626 ed il 71. Pare ovvio che questo lavoro possa esser stato attuato a spese dei Valsesiani di Roma, e che forse proprio ad esso si sia riferito il Fassola. Ma il tempietto in tutte queste vedute del Seicento risulta sempre come un edificio ricoperto da un tetto a quattro falde uguali, ossia a padiglione. Invece nella xilografia con il panorama dei Sacro Monte da occidente, che accompagna la guida o direttorio per ben visitare la Nuova Gerusalemme, edita nel 1741, in cui la cappella si scorge sull’alto tra quelle della Tentazione e di Gesù davanti a Caifas, e nella limpida incisione del Cattaneo che rappresenta la Piazza dei Tribunali nella guida del 1779, la cappella della Samaritana che si scorge sul fondo, risulta ormai ricoperta col tetto come oggi a sole tre faide, due laterali ed una posteriore, che determinano così la presenza del timpano triangolare di coronamento della facciata. A quando risalirà questa modifica? Al Settecento od alla fine del Seicento? Io penso che possa esser stata attuata proprio alla fine dei Seicento a spese della colonia valsesiana di Roma e che la lapide posta sulla porta d’ingresso con la data 1698 si possa riferire appunto a questi lavori. Con tali adattamenti la cappella ha assunto la sua forma definitiva, perdendo però molto del suo originario equilibrio architettonico. Dapprima infatti l’edi- ficio dalle dimensioni contenute, spiccava candido sul verde intenso della vege- tazione nei suoi volumi di solido geometrico, anzi di cubo perfetto, sottolineato dalle semplici lesene d’angolo a rafforzare gli spigoli e ad incorniciare le terse specchiature delle candide pareti. Lo coronava un secondo rigoroso volume, quello scuro del tetto a quattro falde triangolari, ossia una bassa piramide equilatera. L’unica porta sulla facciata ed una finestra per lato creavano un sobrio, essenziale, ma vivace equilibrio di pieni e di vuoti. Ora invece la facciata, dopo l’otturamento della porta e l’ag- giunta del timpano col conseguente innalzamento del tetto da quella parte, ri- sulta una parete esageratamente uniforme, ampia, piatta e monotona, così priva come è di qualsiasi apertura che la animi. Ma sono soprattutto le due pareti laterali che hanno risentito molto negati- vamente dalla trasformazione, perdendo del tutto il loro originario, cristallino equilibrio. Infatti la sostituzione della falda di tetto spiovente verso la facciata con il prolungamento del culmine ed il conseguente ampliamento delle falde laterali in quella direzione, ne ha compromesso l’equilibrio del “volume spo- standone la massa verso la facciata, mentre l’apertura delle porte quasi all’ango- 142 Cappella - 14