Page 715 - Libro Sacro Monte di Varallo
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trova in una posizione unica, singolarissima, non più sulla terrazza naturale del Sacro Monte, in quell’ideale giardino, o bosco sacro, ma in una zona totalmente decentrata, ormai sul precipizio, a malapena aggrappata alla rupe, in un provvi- denziale, minuscolo terrazzino naturale, prima dello strapiombo, quindi nasco- sta, appartata, non in un punto felice, appariscente, invitante, di facile accesso, in piena visibilità. Tutt’altro. Secondo motivo: l’umiltà e le dimensioni ridottissime della costruzione, cer- to la più piccola dell’attuale Sacro Monte. Abituati ad ammirare ed a restare impressionati da cappelle grandiose, monumentali, dalle solenni ed imponen- ti architetture, quest’edificio di pochi metri quadrati, sembra non appartenere allo stesso clima, allo stesso ambiente, alla stessa odierna atmosfera della Nuova Gerusalemme. Terzo fattore: l’accesso molto difficile, angusto, da sempre in ripida discesa, costituito in passato da un’umile, stretta stradicciola a gradoni, che poteva dare l’impressione di deviare dal circuito, di allontanarsi dal percorso ufficiale, verso qualcosa di estraneo, di ignoto. Infatti la stradetta non raggiungeva neppure frontalmente la cappella (così come avviene anche a Gerusalemme nella chiesa dell’Assunzione), ma di fianco, senza dunque che il visitatore la potesse subito scorgere, come ben si vede nelle planimetrie ottocentesche del Monte, da quella del Marchini (1816) a quelle successive del Cusa (1857) e dell’Arienta (1866). Quarto motivo: la perdita ben presto del rapporto con l’ambiente di Gerusa- lemme,cioè con i due luoghi sacri alla sepoltura ed all’Assunzione della Vergine: la chiesa dell’Assunzione col Sepolcro della Madonna nella valle del Cedron, o di Giosafat, corrispondente appunto al nostro sacello, e la chiesa posta accanto al Cenacolo sul Monte Sion, detta della Dormizione della Madonna, corrispon- dente in origine sul Sacro Monte alla Chiesa Vecchia, ove ora sorge la Casa del Pellegrino. Certo questa duplicità poteva generare non poca confusione in chi, ossia nella quasi totalità, non conosceva i Luoghi Santi. Ed è solo cento anni esatti or sono che il Galloni tornò a rendersi conto della situazione,ossia della rispondenza di questo mistero di Varallo con Gerusalemme. Quinto motivo: la costruzione all’inizio del seicento della grande loggia di collegamento tra il Palazzo di Pilato e la Salita al Calvario, al fondo della Piazza Maggiore, che venne a costituire un vero, netto diaframma tra la zona del Santo Sepolcro e del Noli me tangere dalla Valle di Giosafat con le Tombe di Gioac- chino ed Anna ed il Sepolcro della Madonna, riducendo la larghezza della Valle di Giosafat col grande arcone, sottostante al loggiato, che oggi collega la Piazza Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 715
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