Page 666 - Libro Sacro Monte di Varallo
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non potendosi aprire un ingresso centrale, si mantiene l’originaria porta di ac- cesso dall’anticamera del Santo Sepolcro, come avveniva prima per entrare nel “Luoco per orar”, già esistente nel 1514, scendendo ora alcuni scalini. Il nuovo oratorio, che sostituisce appunto il troppo angusto “Luoco per orar” con la sua superficie sei volte maggiore, viene dotato dell’altare, eretto con non comune singolarità, nella seconda campata del lato sinistro, esattamente dietro al loculo della cella funeraria del Santo Sepolcro, separata solo da un cristallo, realizzando così un collegamento diretto, una soluzione molto funzionale per i devoti che vogliono sostare a lungo in preghiera e meditare, o assistere alla S. Messa presso il Sepolcro osservando nello stesso tempo a breve distanza il Cristo deposto nel- la retrostante cella funeraria, che per il diverso livello dei due ambienti, risulta così in posizione più elevata rispetto all’altare, di cui viene a costituire l’ancora. La copertura della campata sovrastante l’altare e il suo piccolo presbiterio si differenziano dalle altre cinque per emergere con maggior prestigio, sviluppan- dosi in una cupoletta ribassata, o catino cupoliforme, come avviene in numerosi presbiteri di chiese ed oratori valsesiani dell’epoca. Nella ristrutturazione di tut- to l’insieme, con le inevitabili modifiche del piano sovrastante, anche in attesa di erigervi la mai realizzata cappella della Resurrezione, viene necessariamente rifatto il tetto, sostituendo quello caratteristico a quattro spioventi del piccolo edificio originario con un’unica falda che dal loggiato retrostante scende verso la Piazza Maggiore verso est, a cui si accompagna un’altra falda sul porticato, come ben si può constatare osservando la raffigurazione panoramica della piaz- za stessa, incisa da Gerolamo Cattaneo nel 1777. Si erige intanto al di là della parete di fondo dell’oratorio, verso occidente, una luminosa sacrestia, collegata con l’oratorio da un porticina mimetizzata per non alterare la simmetria dei suoi due lati brevi. Contemporaneamente verso la piazza si prolunga il portico ad archi ribassati e colonnine binate, posate su di un muretto di base, come nel tratto eretto a partire dalla cappella di Gesù deposto nella Sindone, per creare un’armonica unità e continuità architettonica. Questo intervento, come si ricorderà, viene attuato nel 1703, come dice la Guida del 1704, ad opera della Fabbriceria del Sacro Monte con l’elemosina dei benefattori. Ma lo spazio a disposizione risulta appena sufficiente. L’angolo del nuovo portico viene a trovarsi quasi a contat- to con l’antica cappella del Noli me tangere, che sembra provocare danni alle fondamenta durante le piogge. Di conseguenza, con questa scusa, già il 25 ago- sto 1705 viene autorizzato l’abbattimento “della vicina Apparizione di Cristo alla Maddalena, ritenuta pregiudizievole ai fondamenti dell’oratorio (o nuovo 666 Cappella - 43
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