Page 616 - Libro Sacro Monte di Varallo
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aver interessato dapprima un distinto artista di Milano, di cui tace il nome, e di aver quindi interpellato a Torino il pittore Pier Celestino Gilardi, valsesiano di Cam- pertogno, professore all’Accademia Albertina di Belle Arti, ottenendone risposta affermativa con l’assicurazione che presto si sarebbe recato sul luogo per verificare il lavoro da farsi. La Giunta municipale non solo approva, ma sollecita l’esecuzione dell’opera. Così viene assegnato al Gilardi l’incarico di affrescare la cappella di S. Francesco. Sul Sacro Monte erano trascorsi esattamente quindici anni da quando si era realizzato l’ultimo intervento pittorico di particolare rilievo con gli affreschi di Paolo Emilio Morgari per dare compimento alla cappella dei Discepoli dor- mienti sotto il portico di Casa Parella. Incarico a Gilardi Ora con l’incarico conferito al Gilardi si ritorna ad un artista originario della valle, che aveva ormai raggiunto larga fama nel mondo torinese, sia con le sue tele di soggetto di genere, molto richieste, sia con la posizione di prestigio otte- nuta con la cattedra all’Accademia. Nell’Ottanta il Gilardi è già affermato come affreschista anche in valle, aven- do eseguito dieci anni prima la Crocifissione sotto il portico di Santa Marta a Campertogno, datato appunto 1870. Aveva poi operato attorno al 72 a Reggio Emilia per la casa delle Suore della Carità ed aveva pure già affrescato in Savoia e Svizzera. Il soggetto del dipinto varallese è però mutato rispetto a quello originario delle Stigmate in accordo con la committente signora Durio, con la commissione di tutela del Sacro Monte e col Municipio varallese. Non si sa di chi sia stata l’idea, ma viene da pensare che il nuovo soggetto con la Morte di San Francesco potesse apparire più consono al luogo rispetto a quello precedente che non aveva nessun rapporto, nessun’at- tinenza con le cappelle esistenti in quell’area del Sacro Monte, se non quello sto- rico risalente ai primi anni del complesso. Il dipinto con la morte di San Francesco La Morte di S.Francesco si lega infatti di più con il confinante Santo Sepolcro (la morte dell’Alter Cristus, cioè Francesco, e la sepoltura di Cristo) ed anche figurativamente si nota una rispondenza con il soggetto della scena antistante, all’inizio del portico, cioè con la cappella della Sindone: in questa il Cristo di- steso a terra per essere avvolto nel sudario, in quella di fronte, San Francesco che muore sulla nuda terra. Il dipinto è poi in piena sintonia con la predilezione dell’artista per le figure 616 Cappella - 42