Page 588 - Libro Sacro Monte di Varallo
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coteca di Varallo, che stando a tutte le mie deduzioni dovette venire già in origi- ne collocato in questa cappella, poco dopo il 1493, e non in un secondo tempo, cioè attorno al 1505. La sua superficie era anche ampliata dalla struttura lignea prominente, che delimita il lato anteriore, in sostituzione della parete di facciata, che penso sia stata realizzata poco dopo la collocazione del gruppo ligneo, all’incirca nei pri- mi decenni dei Cinquecento. Si ritiene infatti oggi che in origine i fedeli potes- sero entrare nella cappella ed addirittura girare attorno al complesso statuario della Pietà dell’unzione. Ma si tratta per ora solo di un’ipotesi ardita, certo attraente, e per questo su- bito accolta con entusiasmo, come una scoperta sensazionale, e quindi sbandiera ta come qualcosa di indiscutibile, anche se ancor tutta da verificare e mancante di qualsiasi elemento di documentazione. Se così è, ad un certo punto ci si dovette render conto che però il gruppo statuario doveva venir protetto dall’istintivo contatto delle mani dei devoti, da qualsiasi facilissima distruzione di visitatori poco attenti, ma soprattutto dall’insipienza e dall’incoscienza dei vandali, come appunto avvenne nel 1518 ad opera dei rivoltosi dell’alta valle, che scesi per assaltare Varallo, sotto la gui- da del Giacomaccio di Boccioleto, si sfogarono contro l’indifeso Sacro Monte “devastando picturas, effigies et imagines ...”. Si dovette allora pensare di prov- vedere a creare un riparo, una barriera di protezione con una struttura di legno e vetro, costituita da un mezzo padiglione ligneo, sfaccettato, così come si fece pressappoco nello stesso periodo per il gruppo gaudenziano della Circoncisione nel complesso di Betlemme, pur esso incapsulato entro una struttura antistante, poligonale in legno e vetro, attorno quindi al 1520- 30. Ciò sembra trovar conferma nella planimetria generale del “Libro dei Mi- steri”, 1568 circa, in cui, per quanto l’edificio sia disegnato non fedelmente, in forma schematica, come un semplice rettangolo disposto per largo, presenta però sul lato breve di ponente un andamento con una parte centrale più ampia e due lateriali più brevi e disposte in diagonale, così come si presenta tuttora la struttura, o parete lignea, solo impreziosita negli anni Cinquanta del Novecento di grate in ferro battuto, mi pare su disegno di Emilio Contini, ma di carattere troppo ricercato ed un po’ frivolo rispetto all’austera semplicità della struttura lignea. Il primitivo gruppo statuario Nel corso di oltre Cinquecento anni due sono i gruppi statuari che si sono 588 Cappella - 41
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