Page 590 - Libro Sacro Monte di Varallo
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In un candido panno he revoltato La matre alato e laltri atorno cinti Tuti in rilevo ben formati e pinti”. Di particolare importanza in questa efficace e sintetica descrizione della sce- na è il terzo verso in cui si sottolinea che il Cristo è deposto “su una pietra con devotione”. Vi era dunque nella cappella fin dall’origine la Pietra dell’unzione su cui venne deposto Gesù a perfetto riscontro di quella di Gerusalemme. Ciò mi pare una nuova, seppur indiretta conferma, che proprio qui e non nel vano dell’attuale Pietà venne sistemato subito il gruppo statuario, perchè altrimenti anche la pietra avrebbe dovuto venir trasferita da una cappella all’altra insieme al gruppo statuario. Nè questa pietra è da identificare con quella collocata sotto il portico del Santo Sepolcro, perchè pur essa già citata nella stessa guida. Tutte le successive descrizioni del Sacro Monte non faranno più cenno della Pietra dell’unzione, perchè se ne era perso il valore, il significato, il vero rap- porto con Gerusalemme; essa tuttavia dovette rimanere in loco, forse fino al terzo decennio dell’ottocento, quando l’antico gruppo scultoreo venne sostitu- ito. Quale sia stata la sua fine è ben difficile dire. Non escluderei che fosse sta- ta inglobata con l’andar del tempo nel pavimento stesso della cappella, o forse eliminata con la sostituzione del nuovo gruppo statuario e magari riutilizzata come materiale lapideo per qualche lavoro sul Sacro Monte. La descrizione della cappella si fa molto più particolareggiata nelle numerose guide in versi della seconda metà del Cinquecento, ad iniziare da quella del ‘66, tra loro pressochè identiche, salvo piccole varianti trascurabili nei primi versi. Così canta quella del 1566: “In altra Chiesa poi seco t’invita Giovanni il car Maestro a lacrimare E a sepelirlo ti chiedono aita Nicodemo e Giuseppe, e a contemplare Giesu tolto di croce, e tramortita Fra le Marie di lui la Madre stare, Da perfetto scultor in gesti e in atti Con molto ingegno di rilievo fatti”. Come si vede vengono citati, oltre a Gesù, San Giovanni, Nicodemo, Giusep- pe di Arimatea, le Marie (tre secondo la tradizione) ed ovviamente la Madonna; in tutto esattamente le otto statue tuttora esistenti. Nè va trascurato l’elogio per lo scultore e per l’opera, contenuto nei versi finali. 590 Cappella - 41