Page 339 - Libro Sacro Monte di Varallo
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unione, il passaggio insensibile tra la parte scultorea e quella dipinta, come era invece avvenuto nel modo più avvincente e di esito veramente superbo nelle tre cappelle realizzate in perfetta sintonia tra Giovanni d’Enrico e suo fratello, il Tanzio da Varallo, cioè quelle della Prima presentazione a Pilato, di Pilato si lava le mani e di Erode, o anche solo la felice continuità tra gruppi scultorei del d’Enrico ed affreschi delle due cappelle dipinte dal Morazzone (Ecce Homo e Condanna) e di quelle affrescate dal Rocca (Paralitico e Gesù al tribunale di Caifa) in cui per lo più i cicli pittorici seguivano immediatamente l’esecuzione e la collocazione delle statue (salvo per la cappella di Caifa), per cui scultore e pittore appartenevano ad uno stesso momento culturale, potevano facilmente rivelare gusti affini, potevano confrontare le loro idee, i loro progetti, la loro re- gia. Qui invece il lasso di tempo che separa le due parti dell’esecuzione è ampio come mai, come in nessun’altra cappella del Sacro Monte (salvo ovviamente in quelle ridipinte nell’Ottocento e nei primi decenni del nostro secolo). • Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 339
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