Page 157 - Libro Sacro Monte di Varallo
P. 157
«Libro dei Misteri» sul lato destro della parete interna di facciata, che in parte riaffiora ora sotto vari strati di successive imbiancature. Ne risulta dunque, essendo del tutto trascurabili le varianti, in modo incon- futabile che la cappella del Figlio della vedova di Naim è un’architettura sicu- ramente alessiana, eseguita con particolare fedeltà. Si tratta indubbiamente di una lieta sorpresa e di una scoperta di indubbia importanza per sempre più puntualizzare ed approfondire la conoscenza del Sacro Monte, ma anche per completare il catalogo dell’opera dell’Alessi, uno dei più significativi architetti manieristici italiani della seconda metà del Cinquecento. Ne consegue che gli edifici realizzati seguendo il «Libro dei Misteri», non sono dunque soltanto la Porta Maggiore e la cappella di Adamo ed Eva, come per molto tempo si è creduto, ma anche la cappella della Fuga in Egitto, come da due anni ho potuto dimostrare, poi ancora la parte tergale del tempietto del Pa- ralitico, come ho constatato recentemente, ed in fine appunto questa cappella del Figlio della vedova. Da ciò ne risulta pure un notevole mutamento di valutazione critica per tutto il «Libro dei Misteri» in cui si è voluto vedere in questi ultimi vent’anni «un orgoglioso predominio dell’architettura» rispetto alle altri arti. Si tratta invece chiaramente di tempietti e di architetture assai meno «orgogliose» di quelle dei Magi, della Crocifissione e di quelle erette poi ad incominciare dalla Strage degli innocenti, per tutta l’epoca di Giovanni d’Enrico ed ancora in seguito. Basti il raffronto così lampante tra le due cappelle del Figlio della vedova e di Gesù da- vanti ad Anna. Ciò prova anche, contrariamente a quanto sosteneva la Brizio, che non vi dovette mai esser nessun intervento, né diretto, né indiretto, di S. Carlo contro la messa in opera del «Libro dei Misteri». Ed è un fatto a prima vista veramente sorprendente che, dopo tanti recenti studi sull’opera dell’Alessi al Sacro Monte, nessuno finora si fosse accorto della paternità alessiana riguardo alla cappella del Figlio della vedova. Ciò è solo in parte comprensibile se si tiene conto dell’alterazione prodotta all’edificio dalla presenza della più recente costruzione del tempietto di Gesù davanti ad Anna, innalzato nel 1737 dall’architetto varallese Giovanni Battista Morondi. Egli infatti, per erigere una cappella adeguata alle altre della Piazza dei Tri- bunali e dotarla di un ampio vano intero in cui poter svolgere con pari grandio- sità la scena sacra, sviluppò tutta la parte tergale in forma di semicerchio, tanto profondo da venir non solo a contatto col lato destro della preesistente cappella del Figlio della vedova, ma da sfondarne l’angolo destro di facciata, penetrando violentemente nel vano stesso della cappella. Ciò si nota in modo evidentissimo Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 157
   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161   162