Page 596 - Libro Sacro Monte di Varallo
P. 596
per cui i congregati, ossia i membri della commissione, accettano anche questa volta la proposta. Il Putinati (o meglio Puttinati) (Verona 1801 - Milano 1872) più giovane del Marchesi di due anni e certo suo compagno di studi all’Accade- mia di Brera, anche lui attivo per il cantiere scultoreo dell’Arco della Pace del Gagnola e per la Fabbrica del Duomo milanese, si acquisterà fama superiore a quella di Luigi Marchesi nell’ambiente artistico milanese nei decenni successivi. L’impresa varallese però, nonostante la collaborazione del Puttinati, non do- vette venir completata entro l’anno, anche a causa dei nuovi impegni del Mar- chesi per la Fabbrica del Duomo milanese, perché dagli ordinati del 5 aprile 1827 si ha l’impressione che sia stata appena conchiusa, probabilmente verso la fine del 26, come scrissero il Bordiga ed il Cusa. Vi si dice infatti “Essendosi dal sig.plasticatore Marchesi poste al termine ed in stato lodevole le statue della cappella della Pietà, resti opportuno e necessario che si divenga senza ritardo alla dipintura delle medesime.I congregati hanno deputato il sig. Professore Mazzo- la per la perizia e disegni di detta pittura”. Da quest’espressione pare potersi dedurre che ci si rivolga alla prestigiosa personalità del Mazzola, il maggior artista valsesiano di quegli anni, sia per il giu- dizio (la perizia) sul gruppo scultoreo, sia per la scelta del pittore e per approvare la coloritura delle statue. L’artista a cui viene affidato l’incarico è il varallese Giacomo Boccioloni, nato nel 1780 ed allievo appunto dello stesso Mazzola, già autore verso il 1802 del quadro di Sant’Isidoro per la collegiata di Varallo, poi nel 9 dell’ancona dell’Assunta per la chiesa di Prolungo nel Biellese, nell’11 di una copia della Disputa coi dottori di Gaudenzio in Santa Maria delle Grazie a Varallo e nel 17 della pala della Chiesa San Biagio a Doccio, rubata attorno al 1970. Nel 21 il Boccioloni era già intervenuto sul Sacro Monte per “restaurare” la cappella della Samaritana, per cui la sua chiamata a dipingere le statue della Sindone, appare quasi un fatto scontato, sia per essere stato allievo del celebre maestro chiamato a valutare l’opera, sia per essere varallese, sia per essere già di casa sul Sacro Monte. L’arco di tempo, dunque, richiesto per tutta l’operazione riguardante il rin- novamento della cappella di Gesù avvolto nella Sindone occupa cinque anni esatti, dal 1822 al 27 compreso; arco di tempo entro il quale finora oscillavano le varie datazioni fornite dai compilatori di guide e dagli storici del Sacro Monte. È scontato che rispetto a tante altre raffigurazioni d’una grandiosità sor- prendente, d’una potenza scenica che lascia il fiato sospeso, d’un coinvolgi- mento totale, questa composizione entro un vano non certo felice, con statue più piccole del naturale, dia un’impressione modesta, fredda, un po’ acerba e 596 Cappella - 41
   591   592   593   594   595   596   597   598   599   600   601