Page 491 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Le 64 statue in terracotta policroma sono di Giovanni D’Enrico, largamente aiutato dal collaboratore Giacomo Ferro. Gli affreschi sono opera del pittore milanese Melchiorre Gherardini (1637- 1639 ). Sulle pareti sono raffigurati Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso (a sinistra); negli stendardi della volta, Giacobbe riceve dai figli la tunica insanguinata di Giuseppe, il sacrificio di Isacco. Ripresa dei lavori - Ubicazione dell’edificio Grazie dunque alla cospicua somma offerta dal Pretore Tornielli, possono finalmente avere inizio i lavori per erigere la cappella dell’Inchiodazione. Il 1° marzo 1632 i fabbriceri del Sacro Monte, Marco Morondi e Giorgio d’Adda, stipulano l’accordo con i “fabri e mastri cementari Antonio Ronco, Zanolo Graulo, Bartolo Viana e Antonio Cunaccia, per la costruzione dell’edificio dell’ Inchiodazione alla Croce” che dovrà essere eseguita conformemente al disegno di Giovanni d’Enrico. Viene così documentato che il progettista è il d’Enrico, che con ogni proba- bilità dovette preparare il disegno vari anni prima, come già si è detto. Anche alcuni dei mastri costruttori sono figure note nel loro campo in area valsesiana: Antonio Ronco di Alagna nel 1619-20 aveva eretto il portico della chiesa pleba- na di S. Martino a Roccapietra e nel 37-38 costruirà la cappella di S.Antonio ed il battistero nella vecchia parrocchiale di S. Gaudenzio a Varallo; Zanolo Graulo di RivaValdobbia appartiene ad una famiglia di capi-mastri e così Bartolo Viana di Campertogno. Antonio Cunaccia, lapicida di Fervento, nel 1624 aveva ese- guito le parti in pietra lavorata nell’oratorio di S. Rocco a Civiasco. Il luogo ove erigere la cappella, già scelto dal vescovo Bascapc tra la Salita al Calvario e la cappella gaudenziana di Gesù in Croce, anzi, già indicato verso il 1576-1580 nella prima planimetria della Raccolta Ferrari dell’Ambrosiana di Milano, e poi segnato da una croce, notata da monsignor Volpi nel 1628, non era libero. Vi si trovavano la scalea di accesso al Calvario e la cappella della Madonna tramortita, come ben si vede nelle varie planimetrie del “Libro dei Misteri” e della Raccolta Ferrari dell’Ambrosiana e come si scorge anche nelle xilografie che illustrano le guide del Sacro Monte del tardo Cinquecento e del primo Seicento. E ben leggendo la più antica guida del 1513-14, si deve constatare che mentre Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 491
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