Page 488 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Restauri Se nel corso del tempo tutte le cappelle del Sacro Monte richiesero, quale più, quale meno, interventi di restauro, quella della Salita al Calvario ne ebbe ripetutamente esigenza, non tanto per i suoi quasi quattro secoli di vita, quanto soprattutto per la sua posizione molto esposta alle intemperie ed ai venti gelidi del Rosa. Nella prima metà dell’Ottocento il pittore boccioletese Giovanni Battista Zali eseguì per studio delle testine di angeli sulla controfacciata della parete cen- trale. Nel 1884 venne rifatto e rialzato il tetto. Nell’85 - 86 si eseguì lo stacco, il restauro ed il ricollocamento degli affreschi della parete di fondo e di quella a destra, danneggiati soprattutto da infiltrazioni d’acqua dal lanternino della cap- pella. Autore dell’intervento fu Giuseppe Steffanoni da Bergamo, in quel tem- po assai in auge per il suo metodo di lavoro. Nel 1888 (2 Maggio) la Commissione di Vigilanza per le opere d’arte del Sa- cro Monte, nominata dalla varallese Società di Conservazione, rilevava quanto mai urgente la necessità di intervenire sulla parte scultorea danneggiata anche durante l’appena terminato restauro dei dipinti, e proponeva di affidare l’inca- rico di dirigere i lavori allo scultore Giuseppe Antonini, direttore del Laborato- rio Barolo di Scultura a Varallo, ed al pittore varallese Giulio Arienta, attentissi- mo alla salvaguardia delle opere d’arte del Sacro Monte. Si avanzarono anche i nomi di vari artisti valsesiani per l’esecuzione dell’in- tervento (Taddio, Burlazzi, Carestia, Tamone, Debbiagi ed altri). Si provvide ad interessare il Ministero, che però, per mancanza di fondi, rispose negativa- mente. Sbloccava la situazione il finanziamento da parte di una benefattrice, che ri- chiedeva si affidasse l’incarico a Pietro Della Vedova, valsesiano di Rima, allora uno dei più apprezzati scultori operanti a Torino. Per la parte di ridipintura delle statue interverrà lo stesso Arienta che a lavoro compiuto susciterà alcune riserve da parte del celebre pittore campertognese Pier Celestino Gilardi, do- cente all’Accademia Albertina di Torino. Nel 1892 si conchiude il restauro e nel 93 la cappella viene riaperta al pubblico. L’anno successivo il Butler nella sua celebre opera sul Sacro Monte potrà scri- vere: “Mentre si sta stampando questo libro: La Salita al Calvario, è stata ma- gistralmente restaurata dallo scultore Della Vedova e dal pittore signor Giulio Arienta: ora dunque possiamo vedere le statue di questa Cappella in uno stato 488 Cappella - 36