Page 429 - Libro Sacro Monte di Varallo
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dettagliatamente verranno descritte e sono approvate da Monsignore Reveren- dissimo”. Anche nelle successive visite del 1594, 1599, 1600, 1602 non si nomina la Cappella della Condanna. Nell’ultima si ricorda invece quella di Pilato si lava le mani, pur essa non citata nelle relazioni delle visite precedenti. Pure nella suc- cessiva visita del 27 settembre 1604, solo ora resa nota da Pier Giorgio Longo, in cui si ordina di preparare la pianta del Palazzo di Pilato (segno evidente che fino a quel momento, non solo non si era dato inizio all’opera, ma non si era neppure ancora steso il progetto definitivo) si cita tra i misteri da rappresentare quello di Pilato si lava le mani, non però la Condanna. Così pure nella lettera inviata dal Bascapè ai fabbriceri del Sacro Monte il 1 febbraio 1605 si elencano le altre cappelle da erigere nel Palazzo di Pilato, tra cui Pilato si lava le mani, ma si ignora la Condanna. Eppure solo un anno dopo, nella celebre veduta del Sacro Monte incisa da Gioacchino Teodorico Coriolano, conservata a Pallanza nel Museo del Paesaggio, e replicata nel 1621, in cui il Palazzo di Pilato appare ormai nel suo aspetto quasi definitivo (salvo l’ampliamento della Cappella dell’Ecce Homo), tra i vari misteri compare anche la Condanna nella sua collocazione attuale, sull’angolo nord-ovest del Palaz- zo, ai numero 35, segnata in calce con la seguente didascalia:” Pilato sententia Christo alla Croce”. Come mai questa presenza, questa decisione così rapida ed imprevista? Un’unica possibile spiegazione mi si affaccia per ora alla men- te. Dalla relazione della visita vescovile del 27 settembre 1604 risulta che tanto la Flagellazione che la Coronazione di spine avrebbero dovuto trovare posto al primo piano dell’erigendo Palazzo. Ma in quel momento non era ancora stato tracciato il disegno dell’edificio, come si è visto. Lo dice espressamente mon- signori” Bascapè:” Di presente s’attenda a fare la pianta di tutto l’edificio che ha da contenere il Palazzo di Pilato”. Dunque solo tra la fine del 1604 e l’inizio del 1605 si prepara il vero progetto esecutivo della costruzione, situando più logicamente la Flagellazione e la Coronazione di spine in basso, al piano terra. Ne consegue che al piano superiore doveva risultare uno spazio molto più am- pio di quello necessario per le cappelle originariamente previste. Per questo c’è da pensare che si sia presa rapidamente la decisione di rappresentare non solo l’episodio di Pilato che si lava le mani, ma anche quello di Pilato che pronunzia la sentenza. Si sostituiva così un’intera cappella all’affresco laniniano presen- te nella vecchia Flagellazione che doveva venir eliminata e trasferita anch’essa nell’erigendo, nuovo Palazzo di Pilato. Progettato dunque nella prima metà del 1605 tutto l’edificio, la sua erezione dovette procedere con un ritmo non rapi- Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 429